TARANTO - Un investimento di circa un miliardo di euro per completare gli interventi impiantistici dello stabilimento ex Ilva di Taranto necessari a dar vita a un nuovo assetto basato su due diversi cicli produttivi coordinati tra loro. È la soluzione ritenuta «tecnicamente compatibile con gli obiettivi di produzione e di sostenibilità» proposta da Federmanager per «riportare l’ex-Ilva sul mercato, superando lo stallo in cui è finito l’intero Gruppo». La soluzione tecnica è stata illustrata oggi nell’ambito dell’evento online «Ex-Ilva, quale futuro?». Il primo ciclo produttivo, quello tradizionale, dovrebbe assorbire, secondo la proposta di Federmanager, «circa un terzo degli investimenti in modo da portare a una produzione degli altoforni 4 e 5 di circa sei milioni di tonnellate annue». La proposta prevede poi di inaugurare un secondo ciclo, «basato sulla tecnologia della riduzione diretta e forno elettrico, in grado di produrre inizialmente circa 2 milioni di tonnellate annue, e finanziato con i restanti due terzi degli investimenti previsti, utilizzando anche contributi pubblici e approfittando delle opportunità del Green Deal europeo». Questa soluzione «è - afferma Federmanager - la più innovativa e sicura e, nel medio e lungo termine, se adeguatamente sviluppata, in grado di avviare la progressiva decarbonizzazione del ciclo produttivo fino a rimpiazzare completamente col tempo gli altoforni».
«Un paese industrializzato - commenta il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla - non può essere privo di un’efficiente e sufficiente produzione siderurgica».
È la proposta per «riportare l’ex-Ilva sul mercato, superando lo stallo in cui è finito l’intero Gruppo
Giovedì 22 Ottobre 2020, 18:32
















