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A Taranto la Meloni: «Sull'ex Ilva è stato un errore non coinvolgere l'Unione europea»

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

A Taranto la Meloni: «Sull'ex Ilva è stato un errore non coinvolgere l'Unione europea»

foto Todaro

Perentorio il giudizio di Giorgia Meloni, intervenuta ieri in un comizio di sostegno al candidato presidente del centrodestra, Raffaele Fitto

Lunedì 14 Settembre 2020, 14:23

TARANTO - «Nella gestione dei rapporti con Arcelor Mittal, il Governo ha sbagliato». È perentorio il giudizio con cui Giorgia Meloni boccia l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte. Le affermazioni della leader di Fratelli d’Italia sono state pronunciate ieri mattina, proprio a Taranto, parlando con i giornalisti e poco prima di salire sul palco per tenere un comizio di sostegno al candidato presidente del centrodestra, Raffaele Fitto.

«Taranto - spiega Meloni - è una città strategica per la Puglia e per l’Italia, che ha anche una delle più grandi questioni industriali come quelle dell’ex Ilva. È una questione - attacca la leader di Fratelli d’Italia - che dimostra come in Italia, per troppi anni, non ci sia stata una capacità di sviluppo industriale. Penso sia stato un errore non coinvolgere l'Unione europea nella trattativa, ad esempio, con un gigante di una multinazionale che fattura 80 miliardi. In questo modo - osserva - sarebbe stata più utile e convincente percorrere la strada europea di quanto non potesse fare e di quanto ha poi fatto, da solo, il Governo italiano». Così si è espressa la leader di FdI, Giorgia Meloni, a margine di un’iniziativa di Fratelli d’Italia tenuta a Taranto ed esattamente in via Mignogna nel Borgo umbertino. «Noi, come Fratelli d’Italia, siamo a disposizione anche perché questa città non è solo questo, non è solo la fabbrica siderurgica, ma anche turismo, artigianato, sviluppo delle imprese e noi di questo vogliamo parlare».

Rispondendo poi ad una domanda sui rapporti con gli alleati, Meloni ha ammesso che «la leadership nel centrodestra, in realtà, è una questione che appassiona i giornalisti, ma non me che, invece, mi sono sempre considerata un soldato della politica. E poi dove arrivo io, dove arriva Fratelli d’Italia, lo decidono i pugliesi e gli italiani». Le Regionali, dunque. «Un grande obiettivo - aggiunge Giorgia Meloni - ce l’ho. Lavoro affinché in questa regione e in questa nazione ci sia un governo all’altezza della sua gente. Una politica orgogliosa, una politica coraggiosa, una politica forte, una politica che abbia i numeri per stare in sella almeno cinque anni e che abbia il coraggio di fare le cose che servono davvero». A proposito poi dei tempi lunghi per l’indicazione del candidato presidente alla Regione da parte del centrodestra, poi individuato in Raffaele Fitto, Meloni ha (sorridendo) affermato che «tutti gli accordi sono tribolati. Piace a questi uomini la liturgia del “parliamo, ci vediamo, facciamo l’accordo, troviamo la sintesì”. Noi donne, diciamocelo, siamo più sbrigative, ma l’importante è sempre il risultato. E’ vero che abbiamo dialogato e poi c'è stato anche il Covid di mezzo, altrimenti avremmo chiuso la partita molto prima».

Il candidato presidente, dunque. Nel suo intervento dal palco, Raffaele Fitto ha attaccato così il presidente uscente, nonché candidato del centrosinistra, Michele Emiliano: «In Puglia, grazie alla sinistra, la pressione fiscale è al quarto posto d’Italia. Ogni anno, sono state imposte 300 milioni di euro di tasse in più. Per non parlare poi del disastro in agricoltura a proposito del contrasto alla Xylella e delal sanità. La peggiore sinistra che mai questa terra potesse avere ha creato solo una giostra di potere facendo proliferare agenzie e poltrone».

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