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Arcelor Mittal, atti vandalici su auto operai, i sindacati: ora basta

 
Redazione online

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Danneggiamenti a mezzi in sosta nei parcheggi dello stabilimento. Per CIG esposto a direzione Inps presentato da Fiom, Fim e Uilm

Venerdì 28 Agosto 2020, 14:58

TARANTO -  Atti vandalici, furti e danneggiamenti alle auto degli operai in sosta nei parcheggi delle portinerie dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto sono stati segnalati dai delegati di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil attraverso un esposto al prefetto, al Questore, all’Asl e ai sindaci di Taranto e Statte. «Nell’ultima settimana - riferiscono i sindacati - si sono verificati casi eclatanti, nello specifico un’auto incendiata alla portineria imprese e due auto vandalizzate nei pressi della portineria A». I lavoratori, aggiungono le sigle metalmeccaniche, «sono stanchi dei continui rischi che sono costretti a subire quotidianamente mentre svolgono la propria attività in fabbrica. Siamo indignati dei continui slogan mediatici in cui sentiamo parlare di una fabbrica fiore all’occhiello tra le più importanti d’Italia e che in realtà - insistono - non è in grado di garantire nemmeno un posto auto dignitoso e sicuro per i propri dipendenti».
Fim, Fiom e Uilm dicono «basta a questo stato di cose e invocano il rapido intervento di chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza».
In una nota, il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Biagio Prisciano, sostiene che i sindacati da anni denunciano «questo scempio. A pagare non possono essere sempre i lavoratori». «Chiediamo ancora una volta agli organismi istituzionali preposti - conclude - di attuare misure di vigilanza, attivando una maggiore sorveglianza delle aree di parcheggio dello stabilimento ArcelorMittal». 

RICORSO PER CIG - Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno presentato un esposto alla direzione provinciale dell’Inps in merito alla riduzione del personale tecnologico, decisa da ArcelorMittal, che comporta «di fatto - sostengono i sindacati - una programmazione dello straordinario in presenza di cassa integrazione». Secondo le sigle metalmeccaniche, «l'azienda ha introdotto la cassa integrazione per i lavoratori che attualmente lavorano presso impianti in marcia effettuando 21 turni settimanali per garantire una continuità produttiva. Nello specifico, abbiamo riscontrato un ulteriore taglio degli organici tecnologici presso i reparti PLA/2 (Produzione lamiere) e LAF (Laminatoio a freddo) che si aggiungono ad altri impianti dello stabilimento siderurgico».
Fim, Fiom e Uilm hanno constatato, «così come denunciato nei mesi scorsi, un aumento delle ore di straordinario in presenza dell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale. Tale situazione - concludono - si determina in quanto il lavoratore, definito rimpiazzo dal contratto di secondo livello del 1989, è collocato in cassa integrazione e di fatto è impossibilitato ad effettuare le dovute sostituzioni del lavoratore in malattia/ferie/104/congedi parentali, determinando un aumento dello straordinario non legato a fatti accidentali ma ad una programmazione dello stesso a seguito delle modifiche apportate dall’azienda».
Infine, i sindacati riscontrano «che tali scelte hanno prodotto una difficoltà per i lavoratori nell’utilizzo della pausa di refezione prevista dal vigente Ccnl». 

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