«Oggi festeggiamo i lavoratori tutti, ma questo primo maggio, in tempo di Coronavirus, lo dedichiamo ad Alessandro (operaio dell’ex Ilva, ndr) che mercoledì non ha retto alle troppe difficoltà e incertezze della sua situazione lavorativa e si è tolto la vita ricordando a tutti, e alla comunità tarantina in particolare, quanto lavoro, dignità, resistenza, sicurezza siano trame intrecciate che mandano avanti l’ingranaggio di una esistenza e che quando viene meno una di queste trame, deflagra l’intero ingranaggio che è una vita umana».
Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci nel suo messaggio alla città in occasione del primo maggio. «Oggi - aggiunge - festeggiamo i nostri operai sempre più provati all’interno di una acciaieria franco-indiana e di Stato che ha deciso decenni fa che il profitto vale di più della salute. Oggi festeggiamo ogni singolo lavoratore che, da nord a sud della penisola, ha consentito al nostro Paese di essere collocato fra le potenze economiche del mondo». In questa giornata «i primi lavoratori - osserva Melucci - che vengono alla mente cui rivolgiamo il più sentito e accorato dei grazie sono i medici e i sanitari: il loro lavoro è prendersi cura degli altri, salvare vite umane mettendo a rischio la loro di vita.
E’ impossibile non pensare a quanti in tempo di Coronavirus vedono il proprio lavoro a rischio; a quanti lo hanno perso improvvisamente; a quanti non lo avevano prima della pandemia e sono sprofondati in un abisso perché costretti ad affrontarla senza alcuna protezione economica; a quanti lo avevano e dopo questo lockdown non lo hanno più». Oggi, conclude il primo cittadino, «festeggiamo i lavoratori stremati che resistono, a cui da amministratori dobbiamo garantire, facendo il possibile e anche l’impossibile, supporti e strumenti per ripartire».