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Arcelor Mittal, sindaco Taranto: «L'azienda rimane, ma in che modo?»

 
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Arcelor Mittal, sindaco Taranto: «L'azienda rimane, ma in che modo?»

'Città volta pagina su ambiente, azienda accompagna o ostacola?'

Sabato 07 Settembre 2019, 18:45

08 Settembre 2019, 17:57

TARANTO - «A me quello che interessa non è più se e quanto l’attuale gestore degli impianti decida di rimanere a Taranto, ma in che maniera esso abbia intenzione di rimanerci». Così il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, commenta le dichiarazioni del ceo di ArcelorMittal Italia, Matthieu Jehl, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che ripristina l’immunità penale concessa ai gestori del siderurgico per l’attuazione del piano ambientale.

Melucci rileva tra l’altro che «i dati anomali (rilevati da Arpa, ndr) del mese di agosto riferibili alle emissioni del principale camino dello stabilimento sono lì a ricordarcelo. Noi volteremo pagina, questo non è più in discussione, è in discussione - sottolinea - se ArcelorMittal voglia accompagnare questa transizione di Taranto o non voglia piuttosto essere un ostacolo ad essa».

«La franchigia dell’insediamento si è esaurita - avverte -, si può ancora garantire a tutti ampia collaborazione istituzionale, ma su ambiente, sicurezza dei luoghi di lavoro e salute dei tarantini urge un inequivocabile cambio di passo. È il tempo di segni visibili e sollievo concreto alla città, il linguaggio burocratico dei contratti e dei ricorsi non farà assopire la voglia di Taranto di voltare finalmente pagina».

Melucci ricorda che «l'Ad di ArcelorMittal Italia riferisce che, almeno per il momento, il gruppo è dunque in grado di continuare a gestire lo stabilimento di Taranto. Nonostante le perdite, i ritardi, le difficoltà, gli incidenti, gli errori e chi più ne ha più ne metta, aggiungo. Mentre il Paese, con i vari Governi che si sono succeduti e con l’ormai tredicesimo decreto 'salva Ilvà, ci sta dicendo che non vuole o non può rinunciare alla produzione di acciaio dello stabilimento di Taranto». E «non mi illudo - aggiunge - che il nuovo Governo così assortito, e dal quale non abbiamo ancora udito parole di chiarezza sulle politiche industriali ed ambientali, possa agevolmente cambiare la situazione a vantaggio dei tarantini». 

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