Venerdì 07 Novembre 2025 | 11:28

Taranto, ecco il primo rifugio marino per delfini: nasce «S. Paolo Dolphin Refuge»

Taranto, ecco il primo rifugio marino per delfini: nasce «S. Paolo Dolphin Refuge»

 
Federica Pompamea

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Federica Pompamea

Taranto, ecco il primo rifugio marino per delfini: nasce «S. Paolo Dolphin Refuge»

Una vasca naturale di 1600 metri quadri per curare 17 mammiferi.-Il progetto, nato nel 2014, è stato realizzato con circa 2 milioni di euro

Venerdì 07 Novembre 2025, 09:19

Una vasca naturale di 1600 metri quadri immersa nel mare nel Golfo di Taranto, nell’area protetta dall’isola di San Paolo, formata da reti e banchine galleggianti capace di curare fino a 17 delfini. Così si presenta il primo rifugio marino d’Europa per mammiferi in cattività: il San Paolo Dolphin Refuge.

Un progetto, nato nel 2014 dalla collaborazione tra la Jonian Dolphin Conservation, Fondazione con il Sud e il Comune di Taranto che è stato realizzato con circa 2 milioni di euro, con l’obiettivo di riportare i delfini, provenienti da strutture zoologiche e centri di ricerca, a vivere la vita nel loro habitat naturale.

«I lavori a mare – ha detto Carmelo Fanizza, responsabile del progetto San Paolo Dolphin Refuge – sono terminati, riusciremo ad accogliere i primi esemplari entro a fine del 2026 quando sarà completata anche la “control room” all’interno delle nuove aree del Centro Ketos costruiti al primo piano di Palazzo Amati. Un luogo dove verranno raccolte tutte le informazioni della sensoristica già presente nel rifugio».

Tutti dati, utili al monitoraggio dei delfini, saranno analizzati dal personale che la Jonian Dolphin Conservation ha già selezionato: un team di medici veterinari, biologi che include anche esperti internazionali. Un’equipe formata grazie anche al partenariato di Fondazione con il Sud con l’Ambasciata di Spagna in Italia che in sette anni ha generato un rapporto di diplomazia scientifica culturale: «Un accordo – ha spiegato Carlos Tercero, Consigliere Culturale e Scientifico dell’Ambasciata di Spagna in Italia – che ha creato un ponte tra la comunità marina spagnola e quella del sud d’Italia».

Uno scambio equo di competenze ed esperienze per assicurare un lavoro efficiente sui delfini. «Le nostre conoscenze sulla vita e i comportamenti dei mammiferi in libertà – ha detto Bruno Díaz López, direttore “Bottlenose Dolphin Research Institute” – ci consentirà di intervenire in maniera corretta sui delfini del rifugio San Paolo per assicurare il benessere e la sicurezza di cui hanno bisogno».

Queste cure dirette sui delfini saranno supportate dalle informazioni che verranno intercettate dalle telecamere posizionate in mare. «Abbiamo installato una boa parametrica- ha detto Monica Barbara medico veterinario della Jonian Dolphin Conservation – con strumenti che generano in tempo reale valori della qualità e del pH dell’acqua, le variazioni dell’aria, della temperatura e le frequenze che emettono i delfini. In questo modo possiamo gestire in maniera rapida eventuali criticità».

Il San Paolo Dolphin Refuge, inoltre, è la prima struttura a supporto delle linee guida europee che dal 2021 stabiliscono l’applicazione delle norme sulla cattività, rafforzando i controlli sulle strutture zoologiche e centri di ricerca ancora aperti e identifica i cetacei come specie prioritarie da tutelare. Attraverso questa nuova legge, infatti, sono stati chiusi il delfinario Parc Asterix Paris in Francia e il Marineland Antibbes sulla Costa Azzurra, il più grande parco marino europeo. «Abbiamo già delle richieste per il rifugio – ha sottolineato Fanizza, responsabile del progetto San Paolo Dolphin Refuge – e una volta avviato il completamento dell’iter autorizzativo per la presa in carico dei delfini, saremo pronti ad accoglierli».

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