La notizia gli è stata comunicata dal « Moro», il suo allenatore, per telefono. Secco: «Sei alle Olimpiadi». E lui, Marco De Tullio, anni 20, da Bari, è saltato per aria. Perché quando il sogno di una vita ti viene a pescare di sorpresa, affoghi in sensazioni indefinibili. Mamma Francesca non riusciva a contenere le lacrime, anche papà Simone si è commosso. Come fai a spiegare cosa si prova quando tuo figlio ti dice che è alle Olimpiadi? Marco De Tullio è il primo nuotatore pugliese a centrare i Giochi. Mai nessuno come lui. La qualificazione è arrivata su proposta del direttore tecnico della Nazionale, Cesare Butini, che al prossimo consiglio federale proporrà la qualificazione di De Tullio e di altri, tra cui Federica Pellegrini, cioè di tutti gli atleti che sono stati bloccati dal Covid-19 nelle scorse settimane. La proposta tiene conto delle prestazioni durante il «Sette Colli» di agosto, e delle posizioni i nei ranking mondiali del 2019 e del 2020 e «dell’attuale situazione epidemiologica che condiziona la preparazione di molteplici atleti - si legge in una nota della federazione - non consentendo omogeneità di allenamento sul territorio nazionale, nonché dell’incertezza che potrebbe rendere necessaria anche un’ulteriore rivisitazione dei criteri di selezione».
Il passaggio in consiglio federale è solo una formalità, De Tullio è ormai a Tokyo nei 400 stile grazie al tempo di 3.44.94 nuotato al «Sette Colli» (argento dietro all’amico e compagno di allenamenti Gabriele Detti), un tempo molto al di sotto del crono limite previsto (3.46). Marco De Tullio, atleta con doppio tesseramento Fiamme Oro-Sport Project Bari (la squadra in cui è cresciuto), nel 2019 si è trasferito al Centro Federale di Ostia dove si allena con il gruppo di Stefano Morini. Ai Mondiali in Corea l’anno scorso è arrivato quinto nei 400 stile. Al «Sette Colli» ad agosto ha conquistato il titolo taliano nei 200 stile con record della manifestazione, primato italiano cadetti e quinto performer all time sulla distanza.
Cosa si prova ad essere alle Olimpiadi?
«Ancora non ci credo, è stata una notizia inaspettata e quindi ancora più bella».
Suo fratello Luca cosa le ha detto?
«Non l’ho ancor sentito, oggi (ieri, ndr) è stato il primo giorno di allenamento post Covid, ma sono sicuro che sarà contento quasi quanto me (il più piccolo dei De Tullio, altra promessa, si allena al Circolo Canottieri Aniene agli ordini di Cristian Minotti, l’allenatore di Simona Quadarella, ndr)».
Com’è stato ributtarsi in vasca?
«Non mi allenavo da un mese e un giorno ed è stato duro ricominciare dopo un lungo periodo. Ora posso programmare la preparazione con più serenità e tranquillità e ringrazio Butini e la federazione che mi hanno dato fiducia con questa decisione».
A chi dedica questa qualificazione?
«Alla mia famiglia che non mi ha mai lasciato solo e al Moro che con pazienza ha saputo gestirmi e valorizzare le mie doti. Daniele (Borace, il suo primo tecnico alla Sport Project, ndr) mi ha indirizzato, ma il Moro ha messo a frutto le mie potenzialità».
Le ha fatto paura il Covid?
«No, sono sempre stato asintomatico, ma è stato un periodo lungo (positivo dal 19 ottobre al 13 novembre, ndr). Mi è pesato stare senza far niente. Strano per me che invece mi lamento di essere sempre in movimento».
La decisione della Federazione ha scatenato su Instagram la reazione di tanti atleti, da Carraro a Scozzoli, a Orsi. Amareggiato?
«No, in un certo senso posso anche comprenderli. Io forse avrei fatto lo stesso, ma certamente non l’avrei esternata pubblicamente anche perché dietro a una decisione del genere, presa dai vertici della federazione, ci sono tante persone che hanno valutato. Ho avuto modo di chiarirmi con Fabio (Scozzoli, ndr) in privato. In ogni caso, non credo di aver rubato nulla. Questa qualificazione è mia, me la sono meritata, l’ho già dimostrato e lo dimostrerò appena possibile (non parteciperà agli Assoluti di dicembre ma sarà in acqua a quelli di aprile, ndr)».
Pensa già a Tokyo?
«È chiaro che non andrò lì solo per partecipare. L’obiettivo è entrare in finale e puntare al podio che ritengo alla mia portata considerata anche l’assenza di Sun Yang (squalificato per doping, ndr). Spero di essere anche tra i 4 della staffetta dei 200 stile».
Ha portato la Puglia del nuoto nella storia.
«Spero di non essere l’unico. Spero e credo che Elena Di Liddo possa raggiungermi, è a un passo nei 100 farfalla. Lo stesso auguro a Benny Pilato che è migliorata tanto nei 100 rana».
(foto Stefano Palazzo Fin Puglia)