La puntata di «Petrarca» in onda oggi su Rai 3 dalle 12.55 intreccia storie intime e memoria collettiva. Al centro c’è Agnese Pini con La verità è un fuoco (Garzanti, pp. 336, euro 18): un’indagine personale che parte dalla scoperta, in adolescenza, del passato del padre, un ex sacerdote. Il suo racconto tocca la Chiesa del post Concilio, i conflitti tra ruolo e desiderio, la tenacia dell’amore come strumento di verità. È una vicenda che dialoga con molte storie italiane, anche del Sud, dove la dimensione famigliare si è spesso misurata con identità mutevoli e silenzi tramandati. C’è poi Enrica Tesio, con la sua scrittura sapiente che trasforma i gesti quotidiani in rivelazioni affettive.
Ma il passaggio che più risuona con la Puglia riguarda il romanzo, edito da Garzanti, (pp. 368, euro 18) Tutto il mio folle amore di Francesco Carofiglio, intervistato da Adele Lapertosa: qui la memoria prende corpo nei luoghi. Lo scrittore rievoca la stagione in cui Radio Bari, tra il 1943 e il 1944, divenne una delle prime voci libere d’Europa. Da Bari partivano notiziari e messaggi in diverse lingue, destinati alle popolazioni occupate. Il capoluogo pugliese, ferito dalla guerra e aperta sul mare, si fece crocevia di resistenza culturale. Quel tempo torna nella narrativa come forza sotterranea: ricordare non è nostalgia, ma comprensione di chi siamo. Anche per questo motivo la trasmissione «Petrarca» non si limita ai libri, ma attraversa mostre e linguaggi, come l’arte del Beato Angelico a Palazzo Strozzi. La cultura, qui, è movimento: dalla storia, verso il presente. E con quest’opera Carofiglio svela una grande storia di coraggio, amicizia e amore.















