Mentre la giunta del Veneto è operativa ormai da alcune settimane, in Puglia l’iter per la proclamazione del nuovo presidente, Antonio Decaro, con i cinquanta eletti, è ancora in alto mare, in attesa di una accelerazione decisiva i primi giorni di gennaio. È invece in una fase cruciale la dialettica nel centrosinistra per la definizione della “squadra” di governo dell’eurodeputato dem.
L’ex sindaco di Bari ha avuto nei giorni scorsi interlocuzioni con i leader dei partiti della coalizione. La segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, gli ha evidenziato l’importanza di tenere conto del perimetro del campo largo, dando spazio a tutte le forze che compongono quest’area alternativa al governo Meloni. In concreto - oltre alla valorizzazione del ruolo politico del governatore uscente Michele Emiliano - la leader avrebbe, secondo alcune fonti romane, sottolineato l’importanza di dare spazio nell’esecutivo ad Avs, alleato fedele in tutte le regioni ma soprattutto perno del centrosinistra. Questa stessa istanza, a dire di altri interlocutori baresi, sarebbe stata oggetto di un dialogo tra Decaro e Nichi Vendola, fiducioso di una reinterpretazione della legge elettorale che consente alla sinistra di entrare nell’assise di via Giovanni Gentile. In caso contrario l’unica chance per ottenere una rappresentanza sarebbe l’indicazione di un assessore esterno. I vendoliani hanno indicato l’identikit del possibile incaricato: una personalità-militante, che ha partecipato alle ultime regionali. Il nome in pole è quello di Anna Grazia Maraschio, già assessore all’Ambiente della giunta Emiliano, ma qualcuno avrebbe proposta anche Ines Pierucci, responsabile della cultura nella seconda giunta barese di Decaro.
Secondo lo statuto, che l’eurodeputato vorrebbe cambiare, la giunta prevede otto assessori scelti tra i consiglieri e solo due tra gli esterni o selezionati tra potenziali tecnici. La necessità di accontentare i partner dell’alleanza nazionale si scontra con le necessità basiche di Decaro: potrebbe dare un posto nella giunta al predecessore Emiliano (con delega alle crisi industriali e/o allo Sviluppo economico) e così avrebbe un solo altro posto da appaltare a non eletti. L’idea iniziale del presidente della Commissione Envi era di indicare un super tecnico per la Sanità, settore rovente che vorrebbe rivoluzionare a stretto giro (non a caso sabato ha visitato il pronto soccorso del Di Venere). Con la previsione del tandem Emiliano-manager sanitario, non ci sarebbe spazio per un esponente vendoliano.
Se i riconteggi consentiranno di avere in Consiglio regionale per la lista Decaro presidente Francesca Bottalico, l’ex assessore barese potrebbe fare un salto da Palazzo di Città alla giunta regionale: da sempre schierata con i progressisti, vicina alla Giusta causa, potrebbe indossare la maglia della sinistra in Consiglio regionale. Non bisogna sottovalutare anche la sintonia dei vendoliani con il mondo vicino a Carlo Salvemini: il civismo democratico salentino ha eletto un’altra esponente di sinistra, Silvia Miglietta, non lontana dalle posizioni di Avs. L’ex assessore al Comune di Lecce è un’altra carta nel mazzo di Decaro, per sciogliere tutti i nodi e dare vita a stretto giro alla sua prima giunta regionale. Ieri il neogovernatore era in Valle d’Itria: è stato ad Alberobello e ha incontrato il sindaco Francesco De Carlo, rilevando come ormai il turismo pugliese attragga frotte di turisti internazionali ormai in tutte le stagioni.
