Ventiquattr’ore di tensione pura: è la parabola di Go Geon-soo, detective sull’orlo del baratro, protagonista di A Hard Day, in prima visione questa sera alle 21.20 su Rai 4. Il film di Kim Seong-hun, presentato nel 2014 alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, ha ridefinito il thriller d’azione coreano con una miscela di ironia nera, ritmo serrato e colpi di scena a catena che tengono lo spettatore inchiodato fino all’ultimo minuto.
Go, già divorziato e sotto inchiesta da Affari Interni, investe un uomo per strada mentre si reca al funerale della madre. Invece di denunciare l’accaduto, ne nasconde il corpo nella bara materna, innescando un vortice di inganni e ricatti che non lascia tregua né a lui né a chi guarda. La regia di Kim orchestra un meccanismo a orologeria, dove il grottesco convive con l’adrenalina e il noir, segnando una svolta nel poliziesco asiatico.
Campione d’incassi in Corea, A Hard Day ha raccolto premi ai Blue Dragon Film Awards e ai Baeksang Arts Awards, divenendo un cult internazionale con remake in Cina (Peace Breaker), Filippine (A Hard Day 2021) e perfino a Hollywood, dove è in cantiere una nuova versione prodotta da Studio 8. La critica ha lodato soprattutto l’abilità del film nel fondere tensione, humour nero e dramma personale. La pellicola conferma la forza del cinema sudcoreano, capace di unire istanze autoriali e intrattenimento, una formula vincente che avrebbe portato pochi anni dopo a fenomeni globali come Parasite e Squid Game. Un appuntamento televisivo da gustare per farsi sorprendere.