«America’s Team: The Gambler and His Cowboys» è la docuserie che Netflix propone oggi in prima visione streaming. L’opera racconta l’ascesa e le contraddizioni di uno dei club storici del football americano, che hanno dominato la Nfl tra gli anni ‘70 e ‘90. Alla loro guida il proprietario Jerry Jones, attorno al cui club emerge la narrazione «seriale» sui Dallas Cowboys lunga otto episodi diretti dai fratelli Chapman e Maclain Way. Questa coppia artistica, già premiata agli Emmy, ripercorre tre decenni di successi, cadute, scandali e rinascite, mostrando come una squadra di football sia diventata un marchio globale.
«America’s Team: The Gambler and His Cowboys» prende il via dall’acquisto del club texano nel 1989 e dall’immediata trasformazione che Jones seppe imprimere, rendendo i Cowboys una «soap opera sportiva» capace di tenere banco 365 giorni l’anno. La serie si muove come un grande romanzo americano: tra Super Bowl conquistati, rotture dolorose, scelte economiche pionieristiche e rivalità destinate a rimanere nella memoria collettiva. Protagonisti sono le star del passato, da Troy Aikman a Emmitt Smith, da Michael Irvin a Deion Sanders, insieme agli allenatori Jimmy Johnson e Barry Switzer. Non mancano voci esterne, da ex presidenti statunitensi a imprenditori di fama internazionale. Così la docuserie alterna momenti spettacolari a pagine intime: fra queste, la testimonianza di Jones sulla malattia che lo ha colpito negli ultimi anni, raccontata con sincerità. Un dettaglio che aggiunge umanità alla figura del magnate americano, spesso visto solo come l’imprenditore spietato che ha rivoluzionato l’Nfl, la lega professionistica della palla ovale più importante del mondo.