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«Ai concerti la poesia del pubblico. Nel Salento ritrovo la pura energia»: Roberto Vecchioni in concerto a Melpignano

«Ai concerti la poesia del pubblico. Nel Salento ritrovo la pura energia»: Roberto Vecchioni in concerto a Melpignano

 
Luisa Ruggio

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Luisa Ruggio

«Ai concerti la poesia del pubblico. Nel Salento ritrovo la pura energia»: Roberto Vecchioni in concerto a Melpignano

Un concerto speciale e un appuntamento imperdibile dell’estate salentina, con una scaletta dedicata agli amanti della musica d’autore che si fa poesia nell’invito al sogno del “Professore” che ancora ci incoraggia con affetto dal palco

Domenica 27 Luglio 2025, 11:31

In mezzo scorre tutta la musica di Roberto Vecchioni che oggi farà tappa a Melpignano (ore 21,15, nell’ambito della rassegna estiva “AMelpignano 2025 - Meridiano Salento”, i biglietti sono disponibili su TicketOne) dov’è atteso per una delle date del tour “Tra il silenzio e il tuono”. Un concerto speciale e un appuntamento imperdibile dell’estate salentina, con una scaletta dedicata agli amanti della musica d’autore che si fa poesia nell’invito al sogno del “Professore” che ancora ci incoraggia con affetto dal palco.

Dopo una vita di concerti, l’incontro con il pubblico in questa epoca digitale può essere un atto poetico e politico per restare umani?

«Dal vivo siamo presenti, significa tanto, è una grande boccata d’aria per l’anima e per lo spirito. Nonostante le brutture del mondo, quei momenti si custodiscono nel taschino. Sono la prova che siamo in comunione con persone che provano i nostri stessi sentimenti, un altro tipo di connessione. La bellezza esiste ancora, la vita è dura ma c’è ancora speranza. Io poi ho uno scatto di entusiasmo incredibile durante i concerti, perché quando sono sotto il palco sono normalissimo, sono ansioso, ma una volta in scena trovo una libertà assoluta e sento che siamo una cosa sola col pubblico. Per questo il mio spettacolo non è fatto solo di canzoni, perché non è soltanto un concerto, è un ritrovarsi.»

Nel Salento questo senso di comunità che vive il rito collettivo del concerto passa attraverso la musica popolare, possiamo parlare di nuova trance?

«Il Salento porta avanti da anni un movimento che non può essere ignorato perché ci comunica la necessità contemporanea di cantare e ballare insieme, tutelare la tradizione musicale popolare. La Notte della Taranta è un esempio, ma lo è tutto il folklore, il patrimonio musicale espresso dai paesi della Grecìa salentina.»

L’Intelligenza Artificiale la spaventa in campo musicale?

«Io non ho nessuna paura dell’intelligenza artificiale, la useremo quando servirà. L’arte non morirà mai, è espressione di come vediamo il mondo e interpreta la vita, l’amore. L’intelligenza artificiale non sa perdere, non sa soffrire, non conosce il dolore, non può sbagliare. Facciamo arte perché siamo umani.»

Sognano troppo poco i ragazzi di oggi?

«Hanno una concezione della vita che gli viene suggerita dai predecessori, forse i sognatori saranno sempre di meno ma questo non significa niente: anche la minoranza può portare avanti un discorso. Il mondo è cambiato, una volta le cose essenziali non erano cose, adesso sono solo cose.»

Come ritrovare l’equilibrio tra il silenzio e il tuono?

«In me c’è l’equilibrio dello squilibrio: il tuono è il mondo che ti schiaccia, ti obbliga a compromessi quindi sei sempre scisso. Hai padronanza di te stesso nel silenzio.»

Anche lei è stregato dal Salento?

«Provo un grande amore per il Salento - ho due poli, Otranto e Gallipoli - i paesi, le masserie, il mare ma soprattutto la terra che c’è in mezzo ed particolare come la gente ancora semplice corretta e sincera.»

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