Un’imbarcazione con a bordo sei persone raggiunge le coste di una terra desolata. I viaggiatori sono alla ricerca di una nuova casa e, affamati e infreddoliti, devono attraversare la tundra fino al sistema montuoso dove le grotte potrebbero accoglierli. Ma qualcosa si muove tra gli alberi: un feroce predatore. Si va indietro nel tempo di 45mila anni con il film d’avventura Fuori dall’oscurità, in prima visione Rai stasera alle 21.20 su Rai 4.
Età della Pietra. La superstizione dà vita a creature leggendarie, la sopravvivenza dipende dal contesto inospitale e le dinamiche sociali appartengono a un mondo primigenio. Eppure, Fuori dall’oscurità sembra parlare della contemporaneità e della difficoltà di preservare le pacifiche dinamiche di una comunità. Lodato dalla critica, il film, diretto dall’esordiente Andrew Cumming, ha ricevuto numerose nomination ai British Independent Film Awards, vincendo la statuetta per la migliore interpretazione della giovane Safia Oakley-Green.
Fuori dall’oscurità narra di uomini preistorici alla ricerca della loto essenza vivente. Ma l’essere umano non è fatto per «essere umano». E la sua vera natura è destinata ad uscire, fuori dalle tenebre. Paleolitic-suvival-horror movie a basso budget ma pieno di idee, che ci trasporta in un mondo lontano nel tempo tra gli spazi immensi di un pianeta Terra semi deserto. L’esordiente regist Cumming realizza un racconto mozzafiato e ansiogeno interamente dialogato in lingua «preistorica». Tra fuochi, lance, carni lacerate, sangue, coraggio, aurore boreali e corse tra i boschi, si arriva ad un confronto finale a sorpresa che forse riuscirà anche a dare speranza per il futuro. O forse una condanna.
















