Kobane, la città curda simbolo della resistenza allo Stato islamico, ha appena festeggiato i dieci anni dalla liberazione dall’Isis. Ma il Rojava, la regione a maggioranza curda nel nord est della Siria, continua ad essere bombardato dalle milizie filo turche e la diga di Tishrin, sul fiume Eufrate, è sotto attacco. «Spotlight», il settimanale di approfondimento di RaiNews24, in onda oggi alle 18.30 e in replica domenica 16 alle 20.30, racconta «Lo Stato che non c’è»: il Kurdistan. Un viaggio di Angela Caponnetto in quattro nazioni differenti (Iran, Iraq, Siria e Turchia), dove vivono circa 30 milioni di persone, che rappresentano la quarta etnia del Medioriente.
«Ero piccolissima quando abbiamo cacciato l’Isis e qui c’era solo distruzione, ma piano piano abbiamo ricostruito tutto - racconta Naja, 14 anni -. Non so cosa farò quando sarò grande, ma so che voglio che questa nostra città resti libera e che nessuno venga più a terrorizzarci. Vogliamo la rinascita, un posto dove noi giovani possiamo studiare, lavorare». All’ospedale di Raqqa, sostenuto anche da fondi italiani, la storia di Hazad, colpito da una scheggia mentre con la sua famiglia era al presidio davanti alla diga di Tishrin, punto strategico della regione, perché «Per noi è meglio rischiare di morire per la libertà - dice la madre -. I miliziani alleati ai turchi sono come quelli dell’Isis: ci perseguitano, entrano nelle nostre case e ci chiedono di urlare Allah u akbaar. Siamo scappati da Manbji a Kobane, ma non ci sentiamo al sicuro». Il sogno di un Kurdistan unito, indipendente e in pace, sembra lontano.
















