BARI - Quale migliore occasione per dimostrare che una manifestazione è molto amata da una città che la ritiene ormai identitaria, se non quella di un teatro che trabocca di spettatori accorsi a incontrare uno dei più grandi registi italiani e vedere il film che ha appena concorso agli Oscar? Lo sa bene Felice Laudadio, che ha ideato e organizza il Bif&st – Bari International Film&Tv Festival (e non solo questo) sin dall’edizione zero del 2010, e che ieri mattina nel Teatro Petruzzelli – prima della proiezione di Io Capitano e dell’incontro con Matteo Garrone - ha sollecitato il pubblico a perorare la causa della continuità della kermesse cinematografica barese. «Sapete che c’è qualcuno che vorrebbe che il Bif&st non si faccia più? – ha detto il direttore rivolgendosi a più di mille persone che affollavano il teatro dalla platea al loggione -. Volete che il Bif&st continui?» Il coro di risposte è stato unanime: tutti vogliono che l’evento che ha portato a Bari centinaia di attori, registi, produttori, la gente che fa il cinema e lo fa vivere con la passione del pubblico, continui. Insomma, per «la folla» il Bif&st non deve finire qui.
Ma in realtà a chi si è rivolto Laudadio? A chi ha voluto far arrivare questo messaggio? Alla Regione Puglia che sostiene il festival prodotto dall’Apulia Film Commission (quest’anno attraverso Pugliapromozione) e che ha dato mandato all’Afc di acquisirne i marchi? Ad alcuni «detrattori» dei quali il direttore non fa il nome ma che nei mesi scorsi - come racconta lui – hanno detto su organi di stampa che il Bif&st non fa muovere per niente l’economia della città e non ha una caratura internazionale?
Che l’aria di questa edizione non sia proprio delle migliori lo abbiamo raccontato più volte: i ritardi della Regione Puglia nel deliberare il finanziamento per il 2024 (poi confermato in un milione di euro), i continui appelli del direttore che ha messo più volte in guardia sul pericolo che il festival quest’anno non si riuscisse a realizzare e la conseguente difficoltà nel costruire programma, la delibera regionale arrivata solo il 22 gennaio scorso e con una serie di precisazioni, tra le quali spicca che «Afc di concerto con il Dipartimento Cultura della Regione Puglia istituirà un comitato artistico-scientifico con il compito di analizzare gli impatti culturali, socio-economici, turistici generati dal Bif&st»; e poi avrà il compito di: «Elaborare proposte per adeguare a partire dell’edizione 2025 e successive, finalità ed obbiettivi della manifestazione, nell’ambito dell’Apulia Cinefestival Network, ai nuovi indirizzi strategici della programmazione regionale 2021-2027, così come declinati nell’aggiornamento in corso dei Piani Strategici del Turismo e della Cultura, e conseguentemente rimodulare governance e organizzazione dell’iniziativa».
C’è da dire che il presidente Emiliano, in passato sempre presente al Bif&st, quest’anno sta disertando del tutto la kermesse. La presidente di Afc, Anna Maria Tosto, durante la presentazione di questa edizione ha sottolineato l’intenzione di continuare a sostenere il Bif&st, ma a quali condizioni, ci chiediamo ora?
Le polemiche cerca sempre di smussarle il sindaco Decaro, il quale nella serata inaugurale, ringraziando tutti coloro che lavorano al festival ha detto: «Il Bif&st è un’opera straordinaria che alla mia città ha regalato la possibilità di sognarsi grande». L’amministrazione comunale, tra l’altro, per il terzo anno consecutivo organizza il «Fuori Bif&st – La città si veste di cinema» con centinaia di attività legate al mondo del cinema che abbracciano tutta la città, dal centro alle periferie.