Carlo Massarini ritorna in libreria con Vivo dal vivo 2010-2023 edito da Rizzoli Lizard (pp. 408, euro 49), foto racconto di 120 concerti visti e fotografati, che presenterà in Puglia in quattro tappe organizzate da ViaVai Eventi. Il primo appuntamento, questa sera alle 18.30 presso l’auditorium del Museo Castromediano a Lecce, è realizzato in collaborazione con il Polo Biblio Museale di Lecce, l’Associazione Festinamente e la Libreria Palmieri. Con l’autore dialogherà il critico musicale Eraldo Martucci. La seconda presentazione, curata dal giornalista Mimmo Saponaro, è venerdì 26 alle 18.30 nella Sala della Colonna Romana di Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi. Sabato 27 sarà poi a Bari, alle 18.30 presso l’Officina degli Esordi in via Francesco Crispi 5. L’ultimo appuntamento è domenica 28 gennaio alle 11 presso lo Spazioporto di Taranto.
Carlo Massarini per chi è nato negli anni ‘60 è il sacerdote della musica, per tutti «Mister Fantasy» dal titolo della trasmissione di grandissimo successo che dal 1981 per tre anni, ha tenuto incollati su Rai 1 generazioni di adolescenti e non solo. Massarini proponeva i primi videoclip internazionali, le novità del panorama pop r rock, arrivando a produrre video di musicisti entrati nella storia come Battiato, Bennato, Concato, Krisna, per citarne alcuni. Voce di programmi come Popoff e Radio 2, inviato a New York e diventato collaboratore all’edizione italiana di Rolling Stone, voce di Virgin Radio, Massarini ha fatto conoscere in Italia Bruce Sprigsteen, Bob Marley, Joni Mitchell e soprattutto Jackson Browne, che Massarini ha il merito di aver introdotto in Italia traducendone alcuni testi nella nostra lingua. In tv, oltre alla citata trasmissione e a «Non necessariamente» 1986-87, è stato sul palco di Sanremo affiancando nel 1987 Pippo Baudo e nel 1988 Miguel Bosé e Gabriella Carlucci. Nel 2009, a 25 anni di distanza dall’ultima puntata di Mister Fantasy, ha pubblicato Dear Mister Fantasy, un fotolibro sugli anni Settanta-Ottanta, da lui vissuti come fotografo e giornalista musicale.
Massarini lei guarda e spesso anticipa il futuro, perché ha scelto di raccontare la musica di questi ultimi 13 anni?
«Dopo Dear Mister Fantasy che trattava di un periodo lontano, dal 1969 al 1982, ho pensato subito che avrei dovuto scriverne un secondo che fosse sul contemporaneo. Ho raccontato i concerti che ho visto fotografando quel preciso momento e scrivendo le mie sensazioni, le mie emozioni immediate. Molti artisti non ci sono più, come Paco de Lucia, Prince, ma non ho voluto sottolineare questa assenza perché era mio interesse parlare del concerto. Solo in un caso ho fatto un omaggio a Ezio Bosso per l’amicizia che ci legava e per la sua vicenda umana».
Il suo libro si apre con la prefazione di Vasco Rossi e diventa interattivo grazie ai QR code che rimandano ai video delle performance.
«Ho scritto dodici capitoli durante pandemia e la prefazione di Vasco è stato un regalo inaspettato. “È ancora possibile” si riferisce al sottotitolo di quel primo libro. Allora era davvero tutto possibile in una grande sperimentazione collettiva. Oggi è veramente una musica senza più confini perché le contaminazioni tra il mondo occidentale, quello africano caraibico, sudamericano e anche asiatico sono veramente la cifra della musica del nostro tempo. Una musica senza confini dunque, e sono senza confini anche io nell’ascoltarla e per apprezzare il libro bisogna avere un gusto molto aperto, perché c’è di tutto.
Nell’epoca del web, «Live» forever?
«Senza dubbio. Non si va ad un concerto per sentire solo della musica, ma per unirsi in un legame con chi è tra il pubblico e chi è sul palco arrivando talvolta ad un rapporto fisico».