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Chiara Francini a Bari al TeatroTeam: «Mai paura di esprimersi»

 
Livio Costarella

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Livio Costarella

Chiara Francini a Bari al TeatroTeam: «Mai paura di esprimersi»

Questa sera lo spettacolo autobiografico alle 21. «Dopo il monologo a Sanremo ho pensato di raccontare la mia vita»

Sabato 13 Gennaio 2024, 12:17

BARI - Se l’autobiografia era stata definita da lei stessa «un modo bizzarro» di fare compagnia, l’omonimo spettacolo teatrale promette le medesime caratteristiche, legate a una delle attrici e autrici più amate in Italia, che ha deciso di svelarsi al grande pubblico. In che modo? «Forte e Chiara», come recita il titolo del «one woman show» che Chiara Francini porterà stasera a Bari, alle 21, sul palco del Teatroteam (biglietti in vendita on line su teatroteam.it e al botteghino, infotel: 080.521.08.77). Ripercorrendo la propria vita, con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, e raccontandosi tra vicende personali e pubbliche. Con le musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri e la regia di Alessandro Federico, in uno spettacolo realizzato con la collaborazione artistica di Michele Panella.

Francini, lo spettacolo «Forte e Chiara» prende spunto, nel titolo, dalla sua autobiografia edita da Rizzoli. Perché ha scelto in questo momento della propria vita e della sua carriera artistica di raccontarsi?

«Dopo il monologo sulla maternità mancata, sul palco del Festival di Sanremo dello scorso febbraio, ho notato che molte persone vi si erano ritrovate, su una semplice e autentica riflessione che mi riguardava. Quindi ho pensato che potesse essere bello raccontare la mia vita normale, e farlo in modo più compiuto. Magari questo avrebbe potuto far nascere altri momenti di dialogo e di preziose riflessioni».

«Forte e Chiara», al di là del gioco di parole sul proprio nome, sono anche due aggettivi che sembrano descrivere il suo modo di essere. Si è sempre sentita forte e chiara nella sua vita?

«Forse non mi ci sento neanche adesso. “Chiara” probabilmente sì, perché simboleggia il desiderio di andare avanti. Il titolo è un auspicio che voglio donare a tutte le persone, nel porsi nei confronti di sé stesse (e del mondo) in maniera forte e chiara, di non avere timore nell’esprimere costantemente ciò che si è».

Ha sempre voluto fare l’attrice nella sua vita?

«No, anche se nello spettacolo racconto la mia prima performance attoriale. Mi sono sempre fatta guidare dalla passione e dalla spontaneità, e amo molto la letteratura: anche per questo l’essere attrice e autrice è progredito in maniera naturale, autentica e spontanea».

Cosa prova quando sale sul palco davanti a tantissima gente, venuta lì solo per lei?

«È un luogo in cui mi sento felice e molto calma. Ho la possibilità di godermi appieno ciò che sto facendo. È un momento in cui avverto una bellissima responsabilità, in una condivisione in cui cerco di dare del mio meglio. È ciò che amo fare e sono felice che possa far riflettere e divertire».

È cambiato qualcosa nella sua parabola artistica dopo l’esperienza all’Ariston?

«Sicuramente sì, Sanremo ti dà la possibilità di dialogare con una grandissima quantità di persone, forse la più numerosa in Italia. Quella partecipazione mi ha dato tanto amore e affetto. Se Dostojevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, per me è il dialogo che lo salverà».

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