Energia rinnovabile, l’Italia cresce. La buona notizia arriva dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo discorso di apertura dell’edizione 2024 di Ecomondo, evento di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare.
A Ecomondo, ha spiegato Pichetto «c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, su cui ci confronteremo alla vicina Cop29 – ha aggiunto il ministro - abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede».
Poi il titolare del Mase è entrato nel dettaglio dei numeri. «Aver superato l’energia elettrica da produzione fossile nel primo semestre 2024 è un dato secondo me rilevante. Naturalmente l’obiettivo va visto in un periodo più lungo - ha proseguito Pichetto -, va visto con l’obiettivo del 2030 e poi del 2050. Però noi stiamo crescendo con l’eolico, con fotovoltaico e stiamo rinnovando le concessioni del geotermico anche di nuova generazione. Pertanto la strada è questa».
Ma Pichetto Fratin ha affrontato anche questioni delicate e stringenti, come la lotta al cambiamento climatico. «Bisogna prendere atto che siamo in mezzo al Mediterraneo, il Mediterraneo è uno dei mari più caldi, il contrasto è tale che ciò che pensavamo non dovesse mai succedere o poteva succedere ogni qualche centinaio di anni, purtroppo è molto più frequente. Il pensare che un millimetro d’acqua corrisponde a un litro per metro quadro e quindi quando parliamo di centinaia di millimetri parliamo di centinaia di litri per metro quadro, significa che dobbiamo correre ai ripari il più in fretta possibile».
Per questo «da un lato sono necessarie tante piccole opere di manutenzione, dall’altro sono necessarie tante grandi opere non fatte per anni – ha spiegato il ministro – perché non se ne sentiva l’esigenza, non si percepiva lo stato di gravità. Si tratta di creare invasi per raccogliere l’acqua quando viene troppa e rilasciarla quando c’è siccità, si tratta di creare aree di fondazione, si tratta di valutare con equilibrio gli argini dei fiumi e dei torrenti rispetto alla tutela ambientale della biodiversità ma anche la vivibilità delle persone che abitano intorno».
Il ministro ha partecipato a diverse iniziative della prima giornata di Ecomondo, tra cui la cerimonia di avvio e gli «Stati Generali della Green Economy» che hanno l’obiettivo di promuovere un nuovo orientamento dell’economia italiana verso una green economy - appunto - per aprire nuove opportunità di sviluppo durevole e sostenibile ed indicare la via d’uscita dalla crisi economica e climatica. L’iniziativa, nata nel 2012, è diventata un punto di riferimento per migliaia di imprese e ha coinvolto tra il 2012 e il 2023 più di 8.500 stakeholder.
Secondo il rapporto stilato dall’organizzazione per il 2024, in Italia la green economy ha raggiunto risultati importanti in settori come l’economia circolare e il biologico e, addirittura, il Paese nel 2023 ha diminuito le emissioni di CO2 di oltre il 6%, tanto che se mantenesse questo trend potrebbe raggiungere il calo del 55% nel 2030. Ma accanto a questi primati in alcuni settori permangono criticità: non si arresta il consumo di suolo che interessa il 7,14% del territorio nazionale e si estende anche in aree di fragilità idraulica e sono aumentate nel 2023 le immatricolazioni delle auto, ma sono ancora poche le elettriche.
«La Relazione sullo Stato della Green economy del 2024 - ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, che coordina il gruppo di esperti che curano il rapporto annuale registra un aggravamento della crisi climatica, molto rapido in Italia, confermando che questo aggravamento resta la principale sfida che dobbiamo affrontare. Alcune cose si stanno facendo e alcuni risultati ci sono: le emissioni di gas serra sono diminuite, le rinnovabili elettriche hanno ripreso a crescere e facciamo passi avanti anche nella circolarità della nostra economia».
Tra gli eventi della prima giornata di Ecomondo, anche un interessante dibattito organizzato da Confindustria Cisambiente con un focus sul binomio ambiente-legalità a cui ha partecipato Francesco Paolo Sisto, vice ministro Giustizia. «Abbiamo un comune intento che è il rispetto delle regole: difendere il lecito ed aggredire l’illecito - ha spiegato Sisto - servono controllo sugli impianti e maggiore tracciabilità. I reati ambientali sono aumentati del 66%, ci vuole uno sforzo comune e se ognuno di noi rispetta l’ambiente si può migliorare senza alcun dubbio. L’ambiente è strettamente connesso alle politiche umane».