Beni mobili e immobili del valore di oltre un milione di euro sono stati sequestrati a all’ex dirigente della Protezione civile della Regione Puglia, Mario Lerario condannato per corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità materiale in atti pubblici. Reati commessi nel 2020 e nel 2021 anni in cui ha ricoperto la carica di responsabile della Protezione civile della Puglia. Il provvedimento emesso dal gip del tribunale di Bari, riguarda due imprese agricole, di cui una in contrada Marchesana ad Acquaviva per la produzione di vino primitivo, sei fabbricati, 45 appezzamenti di terreno per un’estensione complessiva di 14 ettari, un’auto e rapporti finanziari.
Secondo quanto accertato dalla guardia di finanza, la capacità reddituale dichiarata dell’ex dirigente e dei suoi familiari non giustificava «l'accrescimento patrimoniale avvenuto negli anni in cui si è manifestata la sua pericolosità sociale» dovuta ai reati commessi che gli avrebbero consentito di accumulare «significative risorse economiche, idonee a sostenere un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati». Il provvedimento è stato chiesto dal procuratore Roberto Rossi e disposto dal Tribunale per le misure di prevenzione (presidente Giulia Romanazzi).
















