Mercoledì 12 Novembre 2025 | 19:18

Regionali, quattro candidati «impresentabili» in Puglia secondo la Commissione Antimafia. Mazzotta (FI): «Errore di persona, clamoroso»

Regionali, quattro candidati «impresentabili» in Puglia secondo la Commissione Antimafia. Mazzotta (FI): «Errore di persona, clamoroso»

 
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Regionali, quattro candidati «impresentabili» in Puglia secondo la Commissione Antimafia

Tre in corsa con Forza Italia e uno con Alleanza Civica: rinvii a giudizio per corruzione e turbata libertà degli incanti. Nessuna irregolarità nelle liste del Veneto. Il capogruppo forzista replica alla Commissione: «Mi aspetto scuse e una correzione pubblica»

Mercoledì 12 Novembre 2025, 17:37

19:05

Sono otto i candidati 'impresentabili' alle prossime elezioni regionali in Campania e Puglia. Nessuno per le votazioni in Veneto. È quanto emerge dalle verifiche svolte dalla Commissione parlamentare antimafia, in merito alle violazioni del codice di autoregolamentazione. Per la Campania, si tratta di tre candidati nelle liste che sostengono il centrodestra con la corsa di Edmondo Cirielli a governatore e uno per la candidatura di Roberto Fico, sostenuto dal campo largo. In Puglia, invece, tre candidati sono nella lista di Forza Italia, che supporta Luigi Lobuono per la presidenza della Regione, mentre un altro è nella lista 'Alleanza Civica Per La Puglia' collegata a Sabino Mangano candidato governatore. Altri candidati 'impresentabili' sono stati individuati per le amministrative nei Comuni sciolti per mafia: Caivano, Monteforte Irpino, Acquaro e Capistrano.

Ecco i nomi:

Per Forza Italia in Puglia figurano Antonio Ruggiero, rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Bari per corruzione; Paride Mazzotta, per il quale il gip di Lecce ha disposto il rinvio a giudizio per turbata libertà degli incanti; e Pasquale Luperti, anch’egli rinviato a giudizio per corruzione. Il quarto nome è Marcello Cocco, della lista Alleanza Civica per la Puglia, condannato a tre anni dal Tribunale di Roma per accesso abusivo a sistema informatico.

In Campania gli “impresentabili” segnalati sono quattro: tre candidati del centrodestra a sostegno di Edmondo Cirielli e una candidata del centrosinistra, Maria Grazia Di Scala, che appoggia Roberto Fico. Tra i nomi figurano Davide Cesarini (Democrazia Cristiana con Rotondi), Luigi Pergamo (Pensionati Consumatori Cirielli Presidente) e Pierpaolo Capri (Unione di Centro), tutti coinvolti in procedimenti per riciclaggio, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sfruttamento del lavoro.

Le verifiche, spiega l’organismo parlamentare, si basano sulla legge Severino e sul codice di autoregolamentazione sottoscritto dai partiti per garantire la trasparenza delle candidature.

Immediata la replica di Paride Mazzotta, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale pugliese, che si è detto “sconcertato” per quella che definisce «un errore di persona clamoroso». «Sono stato dichiarato “impresentabile” per errore di persona – ha affermato Mazzotta –. Mi vengono attribuite ipotesi di reato mai contestate: per la turbativa si tratta di un vero e proprio scambio di identità, mentre per l’altro reato l’accusa non è mai stata sottoposta al vaglio del collegio giudicante. Mi aspetto scuse e una correzione che abbia la stessa diffusione della notizia che ha leso la mia immagine, ingiustamente e in piena campagna elettorale».

«Sarebbe questo il presupposto del mio essere 'impresentabilè: ovvero, un errore bello e buono. Per l’altro reato, invece, l’ipotesi accusatoria non è nemmeno stata sottoposta al vaglio del collegio giudicante. Insomma, posto che sono orgogliosamente candidato per la mia terra, mi aspetto - ha aggiunto Mazzotta - una correzione da parte della Commissione che abbia la stessa diffusione della notizia che ha leso la mia immagine ingiustamente e in piena campagna elettorale». «Sono sicuro che la Commissione sia scivolata su un errore, ma non se ne possono commettere di tanto clamorosi su questioni - ha riferito - così delicate e in una fase così sensibile». Mazzotta è capogruppo uscente di Forza Italia in Consiglio regionale.
Contesta le decisioni della commissione Antimafia anche Luperti, attuale consigliere provinciale a Brindisi. "Puntualmente, ad ogni appuntamento elettorale, viene fuori questa vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto e che attendo di poter chiudere con una assoluzione ormai da undici anni. La questione - ha evidenziato in una nota - riguarda il recupero delle torri costiere di Brindisi ed all’epoca ricoprivo la carica di assessore comunale all’Urbanistica. Da anni attendo con ansia che si celebri questo processo per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati, ma si procede - ha evidenziato - con rinvii su rinvii, a tal punto che c'è finanche la possibilità che intervenga una prescrizione nel corso della celebrazione del processo». «Ovviamente ho piena fiducia nella magistratura, ma davvero è impensabile che la vita politica di una persona - ha concluso Luperti - venga messa in discussione per undici anni, senza consentirgli di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati».

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