Sabato 06 Settembre 2025 | 15:10

Quel mondo capovolto che fa inorridire al Lastaria

 
rossella palmieri

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rossella palmieri

Quel mondo capovolto che fa inorridire al Lastaria

La vita che scorre nei corridoi ospedalieri

Domenica 04 Maggio 2025, 09:39

Si è soliti dire che nei corridoi degli ospedali si capisce cosa sia la vita. Ma che la vita vada all’incontrario – anche in quei meccanismi che vorremmo immuni da qualsiasi capriccio della sorte e di più ancora degli uomini – ci ha pensato l’ennesimo caso di cronaca a ricordarcelo. Ordini di droga con base nella postazione del 118 della Asl ubicata nei locali dell’ospedale “Lastaria” di Lucera adiacenti al Pronto Soccorso; da qui, con tanto di richieste sul cellulare, la rivendita in altre zone della città. Pare sempre di esserci pian piano assuefatti a tutto, non con rassegnazione, semmai con disincanto; ma nel luogo deputato alla cura proprio no. Non c’è disincanto che tenga.

È uno spazio sacro in cui la sofferenza merita rispetto; e non è certo questione di immagine, che pure poco non è. Questa brutta pagina di cronaca ha proprio il sapore della profanazione perché scegliere come ‘base’ l’adiacenza di un ospedale o locali delle postazioni Asl significa che si è persa del tutto la morale.

Roba da far inorridire il maestro della chirurgia Francesco Lastaria, a cui è dedicato appunto l’ospedale, trai i primi a praticare la sutura del cuore tra fine Ottocento e inizi del Novecento, disegnando una bella pagina di scienza e di umanità da meritare a buon diritto l’ammirazione di tutti i lucerini. Studiò a Napoli, stette a Parigi dove entrò in contatto con scienziati della Sorbona; fece poi la scelta di ritornare nella sua amata Lucera, dove c’era urgente bisogno di un medico della sua tempra. Questo stesso ospedale – ieri come oggi ricco di tanti professionisti che fanno salti mortali per coprire turni e garantire assistenza a tutti – è stato nei giorni scorsi oggetto di rassicurazione da parte della Regione: non chiude, tutt’altro. Sarà potenziato. È una boccata di ossigeno per quanti convergono in quel presidio; ma date le circostanze, di poco successive alla brutta notizia, si colora di conforto: questa pagina di cronaca, sebbene amarissima, non macchia nulla. L’ospedale resta fiero al suo posto, come senz’altro volle, per altre ragioni, il compianto chirurgo Francesco. Le cronache riportano, inoltre, che si battè a spada tratta affinché lo storico pozzo di Piazza Lecce non venisse spostato, come si era ventilato. E al suo posto restò. Difese la sua Luceria, quella fastosa colonia latina che a sua volta serrò le fila nella guerra contro Pirro. Per noi sarà questa, fiera, operosa e altera, con il suo maestoso anfiteatro e la sua bellezza che non tramonta.

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