Curo questa rubrica settimanale da poco meno di due anni. Nel tempo, ho scritto riflessioni su fatti avvenuti in varie città della provincia jonica, mantenendo sempre Taranto al primo posto. Ad oggi, Sava non era ancora entrata nel mio monitoraggio. Ma la possibilità che da qualche giorno è stata data alla comunità devota a San Giovanni, rompe il silenzio. Finalmente gli abitanti di Sava potranno collegarsi alla rete fognaria. Sembra una notizia del dopoguerra, invece è del 2025. Ma la realtà questa è. Dalle conferenze stampa utili a divulgare tale novità, traspariva la giustificata soddisfazione dei protagonisti. Permettere agli scarichi savesi di convogliarsi nella rete fognaria, deve considerarsi un traguardo importante. Un risultato che premia la virtù di chi ha operato per esso. Sosteneva Denis Diderot, nel suo “L’uomo e la morale”: «Quali sono i doveri dell’uomo? Rendere felice se stesso, di qui la necessità di contribuire alla felicità degli altri o, in altre parole, di essere virtuoso». E quindi, concludeva: «La virtù è un’amante alla quale ci attacchiamo sia per ciò che facciamo per lei, sia per il fascino che le attribuiamo». Quindi, evviva. Resta, però, lo sconcerto provocato dal fatto che una componente urbanistica così significativa venga posta in essere nel 2025. Conseguenza è chiedersi cosa abbia impedito che una simile caratteristica di civiltà si concretizzasse in epoche precedenti. Provassi a dare risposta a tale quesito, inciamperei nella noiosa retorica fatta di lamenti inutili e saputelli. Contano i fatti e i fatti sono quelli che ho riportato. Ora, a Sava, accadrà quello che si è visto in altri luoghi: gli allacciamenti ci saranno, spalmati in tempi lunghi. I costi saranno significativi, visto che ogni scarico dovrà ottimizzare le pendenze verso la rete fognaria. Ma il valore degli immobili salirà, a compensazione dell’impegno economico profuso. Gradualmente spariranno i rumorosi e maleodoranti auto spurghi, per anni presenze obbligate nelle vie savesi. Gradualmente, anche Sava cancellerà il ricordo di un servizio maligno di ‘Striscia la notizia’, andato in onda nel dicembre 2020. Un dato non sarà possibile dimenticare: il tempo che c’è voluto per arrivare a tale risultato. Ma ho imparato a dar più valore al buono delle cose, rispetto alle recriminazioni menagrame costellate di superficialità. Taranto e provincia è un luogo geografico dove ad esser pessimisti si sbaglia poco. Dalle parti nostre, il coraggio è nell’ottimismo. Anche quando si traveste da allacciamento alla rete fognaria.

Ma questo passo non cancella l’attesa
Domenica 12 Gennaio 2025, 12:03