Hanno mani e occhi dappertutto, le madri. E chi più della Madre per eccellenza, la Madonna, le ha. Il Soccorso – madre e Madonna di San Severo – ha fermato per tempo una giostra i cui cavi si sono improvvisamente spezzati. Bambini salvati in un attimo; la tragedia è stata solo sfiorata. Che se ne voglia dare una risposta religiosa o laica, sta di fatto che la secolare devozione alla Madonna del Soccorso, protettrice dei campi, invocata contro tempeste e siccità, senz’altro misericordiosa, non deve far dimenticare il rigore, come in ogni culto che si rispetti. La cronaca ha registrato negli anni casi-limite; ferimenti, esplosioni fatali, sfregi a volti e mani di ragazzi e adulti in alcuni casi con danni permanenti; e ci si chiede se tutto questo abbia un senso con la ‘religio’ etimologicamente intesa, che ha a che fare con il legare, il raccogliere. E invece no; appare come una vera e propria deriva collettiva e dionisiaca per via delle batterie, fuochi di fortissima intensità – ‘sparatorii’, come attestato nei resoconti del clero – cui segue una sfida a scintille e fiammate, in una corsa di rito collettivo che dovrebbe accendere allo stesso tempo il culto sacro e la gioia di vivere. Ma ci si chiede se tutto questo abbia un senso, lì dove il pericolo è sempre in agguato, complice la lunghezza stessa della festa a rendere ancora più allentati riflessi e coscienze. Bene hanno fatto il Prefetto Maurizio Valiante e il Questore Ferdinando Rossi a calmierare con moderato rigore gli estremi più pericolosi e arginando con un notevole sforzo di uomini e mezzi rischiosissime derive dalle conseguenze immaginabili. Misure di sicurezza garanti dell’ordine pubblico, rafforzate, non equivalgono certo a un tono minore della ricorrenza. E senza nulla togliere alla ‘devotio’ mariana – nei sanguinosi eccidi della rivoluzione giacobina, a fine Settecento, il simulacro fu strumento di persuasione politica – sarebbe opportuno che questa festa osservi un certo qual limite nel ‘botta e risposta’ di fuochi il cui crescendo non coincide con un aumento della fede; semmai del pericolo. Questa volta nelle vesti di una giostra andata in tilt; tanto altro nel passato, chissà cos’altro nel futuro. Ogni culto che sia realmente sentito prevede un affidarsi; confidiamo che l’abbandonarsi, oltre che sacro, sia anche laico, e nelle mani di chi ha a cuore la comunità soprattutto quando è necessario il rigore, che anche nel sacro non è mai disgiunto dalla misericordia.

Alla festa della Madonna del Soccorso
Domenica 26 Maggio 2024, 10:40