Domenica 05 Ottobre 2025 | 05:26

Elezioni regionali, Stefanazzi (Pd): «In Puglia abbiamo un consenso consolidato, ma il candidato va scelto senza indugi»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Stefanazzi (Pd): «Qui abbiamo un consenso consolidato il candidato però va scelto senza indugi»

Il sondaggio sulle prossime elezioni regionali realizzato per la Gazzetta accende la sfida: «Tanti nomi vincenti? Siamo una squadra forte cresciuta nei territori»

Sabato 16 Agosto 2025, 11:24

11:42

Claudio Stefanazzi, deputato del Pd, i sondaggi pubblicati dalla Gazzetta mostrano il centrosinistra vincente, che sia o meno candidato Antonio Decaro. Si conferma una tendenza in atto da vent’anni?

«I numeri dicono che l’esperienza del centrosinistra in questa regione si è ormai consolidata. Ovviamente è solo un sondaggio e sappiamo bene quanto spesso la realtà delle urne abbia contraddetto i pronostici dei sondaggisti. Per questo è necessario chiudere quanto prima la partita della designazione del candidato presidente per la coalizione progressista. E per essere chiari, credo che il candidato migliore rimane Decaro».

La classe dirigente di centrosinistra però ha anche altri candidati altrettanto vincenti, a partire dal capogruppo al Senato per i dem, Francesco Boccia.

«È indubbio che in questi 20 anni il centrosinistra ha consentito la nascita e il consolidamento di tantissima classe dirigente. I nomi sondaggiati sono una parte delle decine di amministratori e dirigenti politici che si sono affermati in questi anni».

Anche grazie ad un percorso di formazione dai territori e dai consigli comunali…

«È motivo di orgoglio per l’intera comunità pugliese, soprattutto perché questa crescita di classe dirigente è avvenuta in un clima di assoluta libertà. Nessuno, ne sono testimone, in questi 20 anni ha subito diktat o imposizioni. E questo clima di libertà credo abbia favorito il successo del centrosinistra. Nessuna cooptazione o recinti: chi ha avuto voglia e determinazione ha avuto l’opportunità di affermarsi».

Non ci sono state gelosie territoriali?

«Alcuni, diciamo quelli che sono sembrati da subito più dotati, sono stati poi adottati e sostenuti dall’intera comunità politica del centrosinistra indipendentemente dalla loro area di riferimento geografico. Siamo una bellissima e ampia squadra. Persino due leader naturali e spesso debordanti come Nichi Vendola e Michele Emiliano sarebbero stati nulla senza le donne e gli uomini del centrosinistra che li hanno accompagnati in questo percorso luminoso che ha cambiato il volto della Puglia».

Quali i possibili tempi della decisione per il centrosinistra sul candidato presidente della Regione? I dubbi di Antonio Decaro restano sul tavolo, al pari della decisione di Michele Emiliano di candidarsi come consigliere…

«Rischiamo di essere in ritardo. Sarebbe un peccato non iniziare rapidamente la campagna elettorale per cominciare a parlare di temi, dei problemi dei pugliesi e delle possibili soluzioni».

Che importanza ha il campo largo - inaugurato in Puglia con l’allargamento di Emiliano ai 5S fin dall’avvio del secondo mandato - in chiave regionali d’autunno e per le politiche del 2027?

«I pentastellati erano fuori dal perimetro politico del centrosinistra nel 2020. Ci sono entrati esercitando una scelta libera. Emiliano è stato il primo ad aver intuito l’importanza di strutturare il cosiddetto campo largo. Insieme a Conte sono stati gli artefici di un progetto politico chiaro, che è passato attraverso la condivisione di un programma di governo. Esattamente quello che dovrà accadere in Italia tra breve per battere il centrodestra».

La linea di Elly Schlein è lavorare per una alleanza «testardamente unitaria».

«Non è il tempo dei veti, non è il tempo degli steccati. I leader si riconoscono in questi momenti. Abbiamo tanto da fare, vogliamo che a guidare questo processo ci sia Decaro in Puglia. E vogliamo che Pd e Cinquestelle siano gli architravi di un nuovo governo che confermi la Puglia non solo come laboratorio politico, ma come assoluta eccellenza ed esempio per il Paese».

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