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Elezioni regionali, il sondaggio per la Gazzetta accende la sfida pugliese

 
michele de feudis

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michele de feudis

Elezioni regionali, il sondaggio per la Gazzetta accende la sfida pugliese

Il Nazareno ha più opzioni se molla Decaro. A destra c’è il nodo popolarità. Rebus sintonia tra Renzi e Conte sul campo largo se l’eurodeputato si sfila

Venerdì 15 Agosto 2025, 08:50

Il sondaggio di Yoodata pubblicato dalla Gazzetta ha acceso i riflettori sulle regionali pugliesi, rinfocolando un dibattito pubblico e una dialettica interna alle coalizioni.

Nel centrosinistra forte dei numeri che confermano l’apprezzamento dell’elettorato per la lunga stagione di governo, si fanno i conti con un nuovo orizzonte: Antonio Decaro (67%) è il candidato governatore più apprezzato, ma subito dopo c’è l’opzione del capogruppo al Senato del Pd Francesco Boccia (60%), senza dimenticare i risultati ugualmente sopra il 50% di Loredana Capone, Raffaele Piemontese e Mario Turco. La radiografia della fiducia che riservano i pugliesi ai personaggi sondaggiati è stata questa: Decaro ha il 69% del favore degli intervistati su questo parametro, Boccia il 52%, la Capone il 46%, Piemontese il 43%, D’Attis il 46% e Turco il 45%. Il solco tra Decaro e gli altri è legato alla visibilità-riconoscibilità sul territorio: l’ex sindaco di Bari, sostenuto da uno staff della comunicazione molto efficace, buca sui social a differenza di altri esponenti del centrosinistra e del centrodestra.

Di fronte però a un successo nelle regionali acquisito “sulla carta” (secondo le previsioni) il Nazareno ha la conferma che non c’è un candidato insostituibile per portare la coalizione alla vittoria. E questo elemento contribuirà a favorire una scelta ponderata del timoniere per il post Michele Emiliano, fermo restando che Decaro ha più volte sottolineato che non sarà della partita se ci saranno come candidati consiglieri il presidente uscente e Nichi Vendola. Con gli alleati però saranno necessari patti chiari per affrontare con linearità e decisione i dossier più importanti, a partire dalla questione industriale, che riguarda Taranto (dove è emersa una dissonanza tra la linea Emiliano-Schlein e quella Decaro-Conte) ma in generale tutto il territorio regionale. La leader del Pd, però, è fiduciosa: «Confido che tutti abbiano l'obiettivo di costruire un'alternativa a questo governo di destra, che fa male al Paese e alla sua credibilità internazionale. Con Conte e gli altri leader delle forze alternative alle destre abbiamo già trovato convergenze importanti. Stiamo costruendo un percorso con pazienza e chiarezza. Siamo già in campo in Veneto con Manildo e nelle Marche con Ricci. Dall'altra parte, a parte gli uscenti, non hanno ancora candidati. Continueremo a lavorare “testardamente unitari” sui programmi, cercando convergenze concrete».

La rilevazione ha fatto anche riflettere il centrodestra che contro candidati diversi da Decaro raggiunge percentuali superiori a quelle conseguite da Raffaele Fitto contro Emiliano (al tempo però Fdi aveva consensi minori e la fiducia in Giorgia Meloni non aveva il dato consolidato in questi anni di governo da Palazzo Chigi). Con la data del voto tra cento giorni, nel fronte conservatore c’è chi è convinto che ci sia lo spazio per ribaltare ogni previsione. Spiega Napoleone Cera, consigliere regionale della Lega: «La nostra alleanza non ha il problema di conquistare la fiducia dell’elettorato, perché questa rinviene dal lavoro costante sui territori e da quanto realizzato in questi anni dal governo nazionale. Il nodo è la conoscenza del nostro candidato da parte dei pugliesi. Del resto la notorietà di Mauro D’Attis, deputato nazionale con il centrodestra che qui non ha responsabilità di governo regionale da 20 anni, non è molto diversa da quella di Raffaele Piemontese che ha da dieci anni la vetrina della giunta regionale di cui è assessore, mentre Loredana Capone - già assessore e ora presidente del Consiglio regionale - non consegue numeri di popolarità irraggiungibili». «La conclusione? Con un lavoro finalizzato sulla presentazione di un candidato competitivo e di un programma attento alle istanze dei pugliesi - sentenzia il salviniano Cera - la partita delle regionali d’autunno può diventare aperta a ogni esito». 

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