BARI - «Noi non togliamo niente ai pugliesi, ai pugliesi diamo in termini di investimenti e qualità del servizio. Stiamo già “reintegrando” i soldi del contenzioso Arera, quindi nulla è stato tolto». Francesca Portincasa, direttore generale di Acquedotto Pugliese, ci tiene a sottolineare questo punto: la correzione delle tariffe disposta dall’Authority, che una sentenza del Tar Lombardia ha ritenuto corretta, è già stata effettuata. Parliamo dei 28 milioni che la società avrebbe incassato in più attraverso le bollette nel corso del 2023. «Siamo un’azienda pubblica, che non deve distribuire dividendi e che reinveste gli utili, mentre la quota della Regione viene anche in minima parte impiegata a scopi sociali. D’altronde Aqp ha affrontato con responsabilità e trasparenza una questione complessa, con il solo obiettivo di tutelare l’equilibrio del servizio idrico: ogni euro incassato viene restituito in opere, innovazione e sostenibilità. In Puglia la crisi idrica si è avvertita meno che in altre regioni, proprio per effetto delle attività di recupero perdite e razionalizzazione».
Cominciamo dalla correzione delle tariffe idriche imposta dall’Autorità idrica. Cosa è accaduto?
«Nel 2017 a seguito di una ispezione dell’Arera ci è stata comminata una sanzione perché secondo l’Autorità l’immobile sede di Acquedotto non era stato valorizzato correttamente nel metodo di calcolo della tariffa. Abbiamo fatto ricorso, e proprio il Tar della Lombardia ha annullato la sanzione. Nonostante questo Arera ha deciso che la tariffa andava rideterminata ugualmente. In accordo con l’Autorità idrica pugliese abbiamo applicato questa decisione, ma essendo convinti della correttezza della nostra valutazione abbiamo presentato ricorso».
Che però è stato respinto dal Tar Lombardia.
«Adesso andremo al Consiglio di Stato. Se dovesse darci ragione, come capitato di recente sulle penali sulle perdite che sono state annullate, ne beneficeranno i cittadini perché ci saranno ulteriori risorse disponibili per gli investimenti. Per i cittadini, in ogni caso, non ci sarà alcun effetto. Aqp ha già dato piena attuazione alla delibera Arera, attraverso l’adeguamento delle tariffe nelle bollette del biennio 2024–2025. Gli eventuali effetti finanziari sono già stati assorbiti con l’accantonamento in un apposito fondo rischi. Per questo la sentenza non comporta alcun impatto sul conto economico»...