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Puglia, i 44 «no» del Mef alla legge di bilancio: nel mirino le norme per ridurre gli interventi al Nord

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Regione puglia

Il ministero dell'Economia: dubbi sull'operazione di scorporo dell'ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" dal Policlinico e sul finanziamento alle Università

Martedì 25 Febbraio 2025, 05:11

09:24

BARI - Le misure in materia sanitaria contenute nella legge regionale di bilancio 2025 finiscono nel mirino del ministero dell’Economia. Dopo lo stop del Viminale alla norma elettorale anti-sindaci, adesso è la Ragioneria generale dello Stato a formulare osservazioni su 44 articoli in una lunga richiesta di chiarimenti che - in un paio di casi - preannuncia già l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale. E che colpisce anche provvedimenti-bandiera: dallo scorporo dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» dal Policlinico di Bari, alla norma contro la mobilità passiva voluta dal governatore Michele Emiliano. Ma vanno verso lo stop anche numerosi «regali» che maggioranza e opposizione hanno fatto alla sanità privata o persino a singoli medici.

Il Mef ha espresso dubbi sull’operazione ospedaletto, passata con voto bipartisan, che prevede di staccare il «Giovanni XXIII» dal Policlinico affidandolo momentaneamente alla Asl: lo scorporo - rileva il Mef - «non è stato preventivamente comunicato nell’ambito del monitoraggio del Piano di rientro». La Puglia è in Piano operativo, che comporta la necessità di concordare tutte le misure sanitarie con i ministeri: tra queste c’è anche la creazione di una nuova azienda ospedaliera autonoma, con i relativi costi.

Stesso discorso vale per le due norme sulla mobilità introdotte all’articolo 9, entrambe dal forte contenuto politico. La prima riguarda i pazienti che vengono in Puglia, dunque soprattutto - al momento - i lucani e i molisani: la Regione ha stabilito di riconoscere agli ospedali privati pugliesi il 100% della relativa spesa per cure di alta complessità, senza il tetto attuale. Per capire cosa significa bisogna ricordare che ciò che conta è il saldo di mobilità, cioè la differenza tra quanto si spende per i pugliesi che vanno fuori e quanto si incassa per chi viene a curarsi in Puglia: il saldo pugliese oggi è negativo per circa 300 milioni, soldi che nei fatti vanno a finanziare la sanità del Nord.

Il Mef ha rilevato che...

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