BARI - Giacomo Olivieri non viveva di sola politica. Il suo core business erano soprattutto gli affari, e su quelli di natura immobiliare il suo fiuto era infallibile. I pm baresi Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino, nel corso del lungo interrogatorio di mercoledì scorso davanti al gup Giuseppe De Salvatore, hanno chiesto ad Olivieri lumi in particolare su una operazione. Quella di Madonna delle Grottole, oggi sotto sequestro, complesso a Polignano a Mare composto da un’antica masseria, un piazzale, una chiesetta, depositi e insediamenti rupestri e terreni, acquistato da Olivieri il 1° luglio 2005 a 970mila euro grazie a un mutuo concesso da Unicredit.
Il 2005 è anche l’anno in cui Olivieri costituisce la Fondazione Maria Rossi intitolata a sua madre, una Onlus nata per assistere e curare persone malate di cancro. La partenza è un po’ in sordina. Sei anni di quasi inattività sino a quando, dicembre 2011, Olivieri mette mani allo statuto: da quel momento in poi la Fondazione può beneficiare del 5 per mille. Una svolta che porta una pioggia di donazioni.
Uno sguardo alla Fondazione, un altro alla masseria. Perché ad agosto 2012 Olivieri - secondo la ricostruzione della Procura - ottiene da Banca Popolare di Vicenza un generoso mutuo di liquidità: sui suoi conti arrivano 4,2 milioni di euro. Decisiva è proprio una perizia sulla masseria di Polignano che i consulenti della Procura di Bari, i commercialisti Mariangela Quatraro, Leonardo De Luca e Marco Amenduni, definiscono «palesemente incongrua rispetto ai valori di mercato»...