BARI - L’incarico di consulente del presidente affidato a Titti De Simone «ha contenuto politico», e serve per garantire il presidio di settori importanti come le politiche di genere e la partecipazione. È la spiegazione che il governatore Michele Emiliano ha fornito alla Corte dei conti all’indomani dell’invito a dedurre con cui il procuratore regionale Carmela De Gennaro gli ha contestato un possibile danno erariale da 419mila euro.
All’indomani della contestazione Emiliano ha chiesto di essere ascoltato. L’audizione si è svolta l’8 gennaio, cioè poco prima che il presidente della Regione fosse ricoverato a Foggia per un intervento chirurgico. Il tema è appunto il contratto da 65mila euro lordi l’anno firmato fin dal 2015 dalla De Simone: secondo la Procura erariale la ex parlamentare, diplomata all’istituto tecnico, non avrebbe i titoli né le competenze per svolgere l’incarico da consulente previsto nel suo contratto. E non avrebbe dato dimostrazione del lavoro svolto a fronte del compenso percepito.
Emiliano (assistito dall’avvocato Filippo Panizzolo) ha sostanzialmente detto che quella con «Titti» De Simone non è una consulenza specialistica in senso lato, ma un incarico di consigliere politico che affianca il governatore in specifici settori delle politiche regionali. E ha aggiunto che...