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Scandale difende la procedura su Miami: «Avviso pubblico regolare, avremmo potuto fare l'affidamento diretto»

 
danilo lupo

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danilo lupo

Scandale difende la procedura: «Avviso pubblico regolare, avremmo potuto fare un affidamento diretto»

Il dg di Pugliapromozione ha lavorato per la Fondazione del curatore: «Non ci trovo niente di male, è accaduto 12 anni fa»

Venerdì 07 Febbraio 2025, 12:49

Direttore Luca Scandale, la missione a Miami ha suscitato un vespaio, soprattutto per l’affidamento dell’allestimento e della comunicazione alla società di Cristiano Seganfreddo.

«A “S Editions” abbiamo affidato con un avviso pubblico le attività di trasferimento delle aziende sul posto, delle pubbliche relazioni e della curatela. Con avviso pubblico, lo ripeto».

Quasi 170mila euro: non è un po’ troppo?

«Sono al di sotto della soglia dell’affidamento diretto. Avremmo anche potuto affidarlo direttamente: abbiamo pensato di fare un avviso pubblico e siamo arrivati alla conclusione che quella proposta fosse la migliore».

«S Editions» è anche stata incaricata di selezionare le 10 aziende partecipanti su 21 richiedenti.

«Non mi pare, la selezione è avvenuta a cura dello sviluppo economico tramite un avviso».

Non è così: l’avviso chiariva che la selezione sarebbe avvenuta a insindacabile giudizio di Seganfreddo.

«Non l’ho fatto io, ma può essere: lei ne sa più di me perché questa parte l’ha seguita lo sviluppo economico».

Ha parlato di avviso pubblico: le altre due imprese che avete invitato non sembrano essere sullo stesso piano, tanto che non hanno neanche presentato un’offerta.

«Di queste cose si è occupata la responsabile del procedimento. E in ogni caso noi avremmo potuto fare un affidamento diretto quindi questa argomentazione non regge, lo dico con grande piattezza».

Ma avete deciso di fare un avviso pubblico. Se uno lo fa, lo fa bene, non crede?

«È la sua opinione».

«S editions» ha lavorato nei mesi precedenti alla trasferta?

«Al momento non ricordo quando è stata contrattualizzata “S editions”».

Il verbale di gara risulta firmato in data 27 novembre, mentre l’avviso di aggiudicazione è del giorno prima, 26 novembre. Com’è possibile?

«No guardi, questo lo devo verificare. Le date francamente non me le ricordo».

Non trova inopportuno aver firmato degli affidamenti a Seganfreddo di cui lei è stato collaboratore per quattro anni?

«Io ho lavorato alla Fondazione Marzotto ma è successo anni fa. Francamente non ci trovo niente di male ma mi rimetto alla sua opinione: lei lo ritiene inopportuno, io no. Sono orgoglioso di aver lavorato dodici anni fa per quella società. Spero che lei abbia rispetto della reputazione delle persone: quella di Seganfreddo come la mia. Le posso garantire che vivo del mio stipendio, e l’orologio che ho al polso è lo stesso che mi hanno regalato 25 anni fa. Non sono paragonabile a altre situazioni che magari sono agli onori delle cronache in altre agenzie regionali: sono una persona perbene. Non mi faccia fare la figura del fesso di turno o del corrotto».[d.l.]

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