Fabiano Amati, assessore al Bilancio, che giornata sarà quella di domani in consiglio regionale, con la manovra pugliese in discussione?
«Sono fiducioso e penso che sarà una giornata utile per la Puglia. Avremo concordia nella maggioranza, che mi aspetto numericamente solida, e apprezzamenti da parte delle opposizioni, perché abbiamo dialogato con quasi tutti, ma conto di incontrare anche il gruppo di Fdi».
Quando e come?
«Nelle prossime ore e sono certo che faranno questo incontro. Altrimenti…».
«Altrimenti ci arrabbiamo…», film con Bud Spencer e Terence Hill...
«Ecco, potrei nominare come avvocato il mio amico Raffaele Fitto, che per saggezza cultura e praticità mi farà vincere sicuramente la causa...».
I nodi del bilancio con l’occhio di un riformista pragmatico?
«Sono i 61 milioni di contributo alla finanza pubblica, un assegno che le regioni staccano per aiutare lo Stato. Sembra un paradosso ma è così. Ci sono 15 milioni di spese per organizzare le prossime elezioni, i minori trasferimenti per il trasporto pubblico locale colmati con il bilancio autonomo e c’è l’accordo con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che avrà un costo notevole nella speranza che si realizzino tutte le buone intenzioni dell’intesa, passaggio che ci ha costretto a ridurre gli stanziamenti su tutti gli assessorati».
Più tasse per i pugliesi?
«Abbiamo fatto tutto questo senza aumentare la pressione fiscale, diversamente da come ho letto questi giorni perché nel testo delle disposizioni c’era un riferimento a quattro tasse: ma si è trattato del riordino normativo di quelle tasse, senza modificare il gettito, così come richiesto dalla Corte dei conti, e in un caso - quello delle farmacie, delle case di cura, delle strutture termali e degli ambulatori odontoiatrici - è stato un adeguamento Istat che non veniva fatto da 22 anni. Potremo aumentare le tasse per introiti maggiori di oltre 400 milioni di euro, ma non l’abbiamo fatto, così come potremmo aumentare il bollo auto, ma non è nelle nostre intenzioni. Per uno come me, aumentare le tasse, senza prima ridurre gli sprechi, significherebbe gettarsi dalla finestra per sfuggire alla morte».
Quali sono state le scelte obbligate per le risorse ridotte a disposizione?
«In queste ore stiamo lavorando per capire se qualcosa in più possiamo destinarla alla cultura, perché con la cultura si mangia, o all’istruzione che fa progredire il Paese. E poi al welfare, con la solidarietà di tiene unita l’Italia. Speriamo di dare qualche ulteriore buona notizia fino a domani».
Di cosa va più orgoglioso?
«Questo è un Bilancio che guarda al futuro e ai protagonisti del futuro, ai bambini, che sono protagonisti, ma meno garantiti. Ci sarà lo screening genomico per tutti i nati su 490 malattie, e poi specializzeremo l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, che avvia il percorso per diventare ente autonomo come previsto dal regolamento regionale vigente e da molteplici delibere di giunta, finora inattuate. Poi vorrei aggiungere un altro tema a me caro».
Quale?
«Dicendo grazie al gruppo di Con e a Stefano Lacatena, avremo la norma che favorisce il social freezing, la crioconservazione degli ovociti per la procreazione medicalmente assistita, per cercare di resistere all’inverno demografico e ampliare la capacità della Puglia di fare ricerca. Il governo per mio tramite ha sottoscritto questa proposta».
«Ultimo acquisto» il renziano Massimiliano Stellato?
«Italia Viva sta nel centrosinistra, vuole stare in questa area politica. Anche in Puglia, in vista delle prossime elezioni. Questo è il Bilancio che ci porta al voto. Mi sarei stupito se Iv e Stellato fossero rimasti all’opposizione. C’è una logica politica nella posizione del consigliere tarantino».
I manager Asl spendaccioni restano in sella?
«Secondo me no. La legge parla chiaro ed è vigente. Non è la mia opinione ma la bocca della legge che indica la rotta della loro decadenza».
Le prossime regionali, si discute di varie opzioni, mentre Antonio Decaro resta ancora in rampa di lancio.
«Abbiamo il candidato ampiamente vincente. Sarebbe da stupidi non candidare la risorsa migliore. Spesso il dibattito intorno a questo tema sembra lunare. In ogni luogo del mondo le persone cercano sempre il migliore e il vincente. Noi lo abbiamo e non capisco perché dobbiamo trastullarci».