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Puglia, la settimana del Bilancio e il centrosinistra già litiga

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Puglia, la settimana del Bilancio e il centrosinistra già litiga

Scintille nelle commissioni, Galante (M5s) vota a favore ma si dichiara perplesso. Mazzarano (Pd) si astiene e parla di provvedimento amorfo

Martedì 10 Dicembre 2024, 09:43

BARI - La settimana più lunga dell’ultimo Bilancio - deliberazione della giunta regionale contenente la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale - Nadefr 2025-2027 e i disegni di legge relativi al bilancio di previsione della Regione Puglia e alle disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2025 e bilancio pluriennale 2025–2027 della Regione Puglia - della legislatura ha preso il via ieri mostrando – ancora una volta – le fratture interne alla maggioranza di centrosinistra, culminate nella bocciatura (non vincolante, ma comunque politicamente significativa) dei provvedimenti finanziari in III commissione.

Ieri, infatti, è iniziato il percorso nelle commissioni, in sede consultiva, con l’esame in II, III e IV, oggi sarà la volta di V, VI e VII mentre domani toccherà alla I – ovvero quella competente, che recentemente ha cambiato la presidenza, passata a Saverio Tammacco (Per la Puglia) – per l’esame, dopo le audizioni di Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria, Anci, Upi, Lega delle autonomie locali, Rettori delle Università degli Studi di Bari, di Lecce, di Foggia e del Politecnico di Bari.

Sempre domani, alle 9.30, è stato fissato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti mentre giovedì 12, la I commissione si riunirà per il completamento dell’esame dei provvedimenti all’ordine dei lavori, con i relativi emendamenti presentati.

Fin qui l’agenda confermata dei lavori per il percorso amministrativo dei provvedimenti; altra storia, invece, è quella del percorso politico che, almeno ieri, non è stato semplice. La prima commissione a esprimersi è stata la II: i lavori presieduti da Vincenzo Di Gregorio (Pd) hanno registrato il voto favorevole di 4 consiglieri e l’astensione di altri 5, tra cui la pentastellata Grazia Di Bari.

Ma è stato in III commissione – presidente Mauro Vizzino (Per la Puglia) – che, come detto, la frattura si è fatta evidente, con 4 voti a favore 4 contrari (Perrini, Spina, Mazzotta e Conserva) e l’astensione di Mazzarano (Pd). Mazzarano ha parlato di «bilancio amorfo e senza grandi segnali» mentre sia Parchitelli (Pd) che Galante (M5S) pur votando a favore hanno rispettivamente espresso alcune perplessità. Perplessità anche da Lopalco (Pd) che ha parlato di una buona legge di bilancio di ordinaria amministrazione, «ma manca una visione più generale» con riferimento alla scelta fatta sull’ospedale Giovanni XXIII di considerarlo un centro d’eccellenza in considerazione della mancanza delle figure professionali d’eccellenza.

L’assessore al Bilancio Fabiano Amati, presente ai lavori, ha confermato che è stata inserita una dotazione per l’attuazione di metodi innovativi del trattamento dei disturbi per lo spettro dell’autismo, con una capienza di 4,5 milioni. Relativamente al passaggio dell’ospedale Giovanni XXIII all’Asl Ba ha precisato che, in considerazione del fatto che pare che si è tutti d’accordo a farlo diventare un ente autonomo, adesso la questione di come raggiungere il risultato, non può non considerare che la sovrapposizione tra le cliniche universitarie e le unità operative ospedaliere è problematica, ed è proprio questa la ragione per cui si farà l’ente autonomo.

«Sono evidenti i dissensi se non le vere e proprie crepe all’interno della stessa maggioranza che sostiene la giunta della Regione Puglia» ha stigmatizzato il capogruppo della Lega Giacomo Conserva. «I motivi che giustificano il voto contrario della Lega e del centrodestra ci sono tutti – ha chiarito - ed emergono dagli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza».

Di «occasione persa» ha poi parlato il capogruppo Fi Paride Mazzotta: «Ancora una volta, la sanità è stata relegata, nel provvedimento più importante della Regione, a quattro articoli: norme sicuramente importanti, ma che non concorrono a risolvere i problemi strutturali della nostra rete sanitaria» ha attaccato. Infine via libera in IV (presidente il Pd Francesco Paolicelli) con 5 sì e 3 astensioni (Di Cuia, La Notte e Spina).

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