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Seimila tonnellate di rifiuti dalla Campania scaricati in Puglia, in manette 8 imprenditori. Tutti i nomi

 
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Scoperto un pericoloso sodalizio criminale. Agli indagati sono stati sequestrati beni per 1,2 milioni di euro, sotto sequestro anche una società di trasporti di Cerignola

Venerdì 18 Ottobre 2024, 13:05

19:01

BARI - Avrebbero trasportato tonnellate di rifiuti, circa 6000, tra la Campania e la Puglia, sversandoli illegalmente e poi bruciandoli tra le province di Foggia, Campobasso e Barletta-Andria-Trani. E per questo, con le accuse a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti, in otto tra imprenditori e broker pugliesi e campani sono finiti oggi ai domiciliari. Gli indagati sono in totale 17. Le indagini, che sono ancora in corso condotte dal Noe di Bari e dai carabinieri del gruppo tutela dell’ambiente e della sicurezza energetica di Napoli, hanno permesso di "disarticolare un pericoloso sodalizio criminale» resosi protagonista di diversi episodi di sversamento di rifiuti tra il 2020 e il 2021. Gli episodi hanno riguardato soprattutto le campagne dei comuni foggiani di Stornara e Stornarella, ma anche una cava in disuso a Minervino Murge (nella Bat) e un campo a San Martino in Pensilis, nel Molise.

I rifiuti provenivano dalla Campania, la raccolta e lo smaltimento avveniva sulla base di un accordo tra imprenditori, broker intermediari e autotrasportatori. Le balle di rifiuti speciali smaltite illegalmente sarebbero state composte soprattutto da rifiuti speciali e industriali, indifferenziati, rifiuti solidi urbani e scarti tessili. Gli impianti di produzione, secondo quanto ricostruito dalle indagini, avrebbero redatto «falsa documentazione indicante siti di destino inesistenti» in modo da giustificare «il trasporto dei rifiuti» poi smaltiti illegalmente. Lo sversamento avveniva nelle ore notturne. Agli indagati sono stati sequestrati beni per 1,2 milioni di euro, sotto sequestro anche una società di trasporti di Cerignola (Foggia) che aveva a disposizione 35 mezzi di trasporti e una cava in disuso a Minervino Murge.

«Questi sono reati molto pericolosi - ha detto in conferenza stampa il procuratore di Bari, Roberto Rossi - perché la loro pericolosità non è visibile immediatamente. I loro effetti si vedono a lungo termine, anche dopo decenni». Per Rossi «spetta anche alle amministrazioni locali una risposta più incisiva. Questo fenomeno noi non riusciremo a fermarlo, continueremo ad attivarci per le misure cautelari ma non possono mancare misure preventive».

Traffico rifiuti, gip 'noncuranza per effetti sulla salute'

Sono gli imprenditori di Pellezzano (Salerno), Ilario e Gaetano Vernieri, di 52 e 25 anni, e i colleghi di Cerignola (Foggia), Giacomo e Mauro Campese (61 e 40 anni), Gerardo e Michele Saracino (58 e 33 anni), oltre che gli autisti Francesco Dastice (52 anni) e Antonio Verlingeri (43) le otto persone finite oggi ai domiciliari con le accuse di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti. I primi due sono gestore di fatto e rappresentante legale della srl Dg Ecology; i Campese e i Saracino sono ai vertici della cooperativa Ceva Service, società non autorizzata allo smaltimento dei rifiuti e finita sotto sequestro su disposizione del gip di Bari Francesco Vittorio Rinaldi. Dastice è un dipendente di Ceva, Verlingieri è considerato «autista di fiducia» della società.

Nei confronti di Giacomo e Mauro Campese, Gerardo e Michele Saracino e Antonio Verlingieri, il gip ha riconosciuto "particolare spregiudicatezza e inclinazione a delinquere, oltre che totale indifferenza e noncuranza rispetto alle devastanti conseguenze delle proprio condotte per la salute pubblica». L'indagine 'Ombra', coordinata dalla Dda di Bari e condotta dai carabinieri del Noe, avrebbe dimostrato «l'esistenza di un’attività organizzata per il traffico illecito di migliaia di tonnellate di rifiuti», circa 6mila tra 2020 e 2021.

Gli indagati, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, «si avvalevano integralmente della organizzazione strumentale e personale della Ceva Service» per raccogliere rifiuti provenienti dalla Campania e smaltirli illegalmente nei campi della provincia di Foggia (e in un caso nel Molise).
Intermediario tra le imprese produttrici di rifiuti della Campania e la Ceva sarebbe stato Ilario Vernieri, mentre Giacomo Campese e Michele Saracino avrebbero organizzato i trasporti, concordando il prezzo dei singoli carichi e delle modalità di pagamento. Nel corso dell’operazione di oggi è stata anche sequestrata una cava a Minervino Murge (Barletta-Andria-Trani) in cui i rifiuti sono stati smaltiti in più di un’occasione.

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