Cisl Pensionati e Cisl Bari-Bat (Barletta, Andria, Trani) da oggi hanno messo a disposizione dei cittadini penalizzati dalle liste di attesa in sanità tre canali di comunicazione per raccontare le proprie criticità. Si tratta del numero verde 080.968.85.01, del numero per inviare messaggi su WhatsApp 320.88.73.827 e dell’indirizzo mail fnpcislba.assistenzalisteattesa@gmail.com. Attraverso questi canali, spiega il sindacato, è possibile chiedere aiuto per far valere il proprio diritto alle cure. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta questa mattina a Bari. Nella stessa occasione il sindacato ha presentato una piattaforma rivendicativa con la quale chiede a direttori generali e direttori sanitari di Asl Bari e Bat (Barletta, Andria, Trani) un piano aziendale per l’abbattimento dei tempi di attesa «che riporti analiticamente la capacità di offerta, quantitativa e qualitativa, per ciascuna tipologia di prestazione sanitaria, ambulatoriale e in regime di ricovero, per ogni singolo presidio». Fra le altre cose, Cisl chiede «che venga riprogrammata l’offerta sanitaria, individuando progetti e specifiche misure di intervento per abbattere mobilità passiva e liste di attesa, con l’affidamento alle diverse» e che «venga stimata la domanda di salute che territorialmente non viene assicurata e soddisfatta nei tempi e con le modalità che la normativa prevede».
CISL PENSIONATI: AIUTIAMO A ESERCITARE DIRITTO A CURE
«Siamo pronti a mettere a disposizione tutta la nostra organizzazione per aiutare i cittadini a esercitare il proprio diritto alle cure. Le agende e le liste di attesa non possono essere chiuse». Lo ha detto Vincenzo Lezzi, segretario pensionati Cisl Bari-Bat (Barletta, Andria, Trani), a margine della presentazione delle iniziative del sindacato a sostegno dei cittadini per far valere i propri diritti in merito alle liste di attesa in sanità. «Capita molto spesso - ha aggiunto - che un cittadino vada al cup e gli dicano che l’agenda è chiusa e le prenotazioni sospese. Questa cosa non è possibile ed è sanzionabile penalmente». Lezzi ha spiegato che "daremo assistenza, chiedendo ai direttori sanitari e generali, così come prevede la legge, che dove la prenotazione vada oltre i tempi di attesa che il medico curante ha prescritto, debba essere assicurata comunque acquistando prestazioni in intramoenia o in strutture accreditate, con spese a carico della Als, a parte il ticket se dovuto». «Aiuteremo i cittadini - ha concluso - a presentare queste istanze per esercitare il loro diritto alle cure, e li metteremo nelle condizioni di essere consapevoli di come agire».
«Le liste di attesa - ha aggiunto il segretario generale di Cisl Bari-Bat, Giuseppe Boccuzzi - stanno negando il diritto alle cure dei cittadini, che è un diritto costituzionale inviolabile». «Diventa difficile - ha sottolineato - sopportare che nel 70% dei casi un cittadino che ha bisogno di una visita urgente entro 72 ore non trovi una risposta positiva e sia costretto a migrare verso la sanità privata o a rinunciare alle cure, specialmente se si tratta di persone economicamente fragili». Per Boccuzzi «i tempi di attesa sono decisivi per la salute, è fondamentale che la cittadinanza si ribelli a questo tipo di situazione». «Noi - ha concluso - come sindacato, insieme alla categoria dei pensionati, metteremo in campo strumenti operativi che possano diventare ausilio per esercitare a pieno questo diritto costituzionale».