BARI - Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge, di cui è primo firmatario Fabiano Amati (Azione), che serve a sperimentare la possibilità di poter diagnosticare il tumore al colon-retto attraverso un semplice prelievo di sangue, così da individuare e validare un pannello di biomarcatori associati alla presenza di lesioni pre-cancerose o cancerose nel colon.
Il progetto di ricerca, potrebbe rilevarsi idoneo a determinare, se concluso con successo e secondo tutte le regole della sperimentazione, anche la sostituzione del test di primo livello sul sangue occulto nelle feci (Sof), così da assicurare una maggiore precisione. Il progetto di ricerca, chiamato 'Colon al sicuro' propone la valutazione del profilo metabolomico e lipidomico ottenuto dal siero dei pazienti risultati positivi al test Sof ed eleggibili per lo screening endoscopico, nonché la valutazione dei fattori di stili di vita che possono determinare un aumentato rischio di sviluppare neoplasia colorettale.
L’obiettivo della ricerca è individuare uno o più biomarcatori che si correlino con la presenza di formazioni precancerose o con la diagnosi di lesioni neoplastiche avanzate. La durata prevista del progetto è di 2 anni, valutando una 'coorte' di pazienti di circa 2000 unità e comunque non meno di 1600 unità, per ottenere una giusta significatività dei risultati.
Stellato: «Legge contro cancro colon passo avanti per la Puglia»
«Con l’approvazione della legge sul progetto 'Colon al sicurò, la Puglia fa un passo avanti nella prevenzione e la lotta ai tumori. Una patologia, quella al colon-retto, tra le più aggressive, minacciose e insidiose. Ed anche tra le più difficili da diagnosticare. Uno di quei casi in cui il fattore tempo è decisivo. Nella legge approvata oggi, le parole d’ordine sono tempestività e accuratezza». Lo dichiara Massimiliano Stellato, unico consigliere regionale di Italia Viva, tra i firmatari della legge approvata oggi in Consiglio regionale.
«Un sistema sanitario - prosegue Stellato - è all’avanguardia quando la prevenzione arriva prima della cura e, poi, se si sostiene la ricerca. La legge sul progetto 'Colon al sicurò, è tutto questo insieme. Il progetto di ricerca ha come obiettivo la diagnosi precoce del tumore al colon-retto, patologia subdola e molto diffusa, attraverso un semplice prelievo di sangue, così da individuare e validare un pannello di biomarcatori associati alla presenza di lesioni pre-cancerose o cancerose dell’intestino».
Le dichiarazioni di Azione Puglia
«L'obiettivo è poter avere al più presto la diagnosi tempestiva di tumore al colon attraverso un esame del sangue. È questo il progetto di ricerca approvato oggi dal Consiglio regionale all’unanimità, sulla base di una nostra proposta di legge. Dobbiamo prevenire con tutto ciò che possiamo gli effetti mortali di un questo killer. E per farlo è opportuno sperimentare l’efficacia di un test di primo livello più immediato e specifico, come quello attraverso un prelievo di sangue, superando quello più complicato e aspecifico del sangue occulto nelle feci, nella speranza di poterlo combinare nella pratica clinica ad altro test attraverso l’esame del respiro, sempre finanziato dalla Regione e in attesa di essere testato. È questa la politica che vale».
Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati, i consiglieri regionali Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo. "Ringraziamo tutti i colleghi consiglieri per il voto all’unanimità - aggiungono - la nostra gratitudine per il prezioso suggerimento va inoltre ad Alessandro Azzarone e Marcello Chieppa, rispettivamente direttore dell’endoscopia digestiva del Di Venere e docente di Patologia generale all’Università del Salento. La proposta di legge, detto in parole semplici, serve a sperimentare la possibilità di poter diagnosticare il tumore al colon-retto attraverso un semplice prelievo di sangue, così da individuare e validare un pannello di biomarcatori associati alla presenza di lesioni pre-cancerose o cancerose nel colon».