BARI - Minacciano i coetanei, li bullizzano, li picchiano. Compiono atti vandalici, schiamazzi notturni, spesso scatenano risse. Molti di loro commettono furti, a volte rapine, qualcuno spaccia stupefacenti o compie estorsioni. I protagonisti di questi episodi (definirli frutto di «bravate» è sinceramente riduttivo visto che ci troviamo dinanzi a veri e propri reati da codice penale) sono ragazzini tra i 15 e i 17 ma, spesso, sono ancora più giovani.
Una mappa del triste fenomeno della devianza minorile in Italia è stata redatto da «Transcrime», il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica di Milano che, sulla base delle informazioni del Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia, ha redatto un documento suffragato dai dati forniti dai Comandi provinciali dell’Arma dei Carabinieri, dalle Questure e dagli Uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm). Ebbene, nell’ultimo triennio sono state rilevate gang giovanili attive nella maggior parte delle regioni italiane e, in particolare, in Puglia, Emilia-Romagna e nelle province di Trento, Salerno e Messina.
Nel Tacco d’Italia la presenza di questi gruppi formati da minori terribili è aumentata soprattutto in Capitanata e nel Salento ma, anche nella provincia di Bari e nella BAT. La conferma arriva dalle cronache quotidiane registrate in questo 2023: a Bari due 17enni sono stati aggrediti al parco Rossani, un 21enne è stato picchiato per aver difeso una ragazza nell’autobus e al quartier San Paolo i residenti e soprattutto le donne vengono terrorizzati dalle baby gang. Nel Leccese le gang giovanili hanno terrorizzato e aggredito i coetanei, i bambini e gli anziani...