BARI - La mancata disponibilità dei 4,6 miliardi del Fondo per la coesione territoriale non è l’unico tema su cui la Puglia sta provando (finora invano) a battere i pugni con il ministro Raffaele Fitto. All’appello mancano infatti anche i soldi del fondo di perequazione infrastrutturale, uno strumento previsto fin dalla legge di attuazione del federalismo fiscale e rimesso in pista dal governo Draghi, ma poi congelato a un passo dal traguardo.
Il decreto infrastrutture 2021 del governo Draghi ha infatti rivisto le scadenze previste dalla legge delega sul federalismo fiscale, in cui erano previste - tra l’altro - le misure per la perequazione infrastrutturale. Si tratta in sostanza dei soldi destinati a colmare il divario di disponibilità su quattro aspetti strategici (sistema idrico, istruzione, strutture sanitarie e trasporti), per i quali Draghi aveva previsto un tesoretto da 4,6 miliardi: fondi che, nelle intenzioni del precedente esecutivo, avrebbero dovuto essere coordinati con i progetti del Pnrr per consentire spazio di manovra aggiuntivo alle Regioni...
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