Sabato 06 Settembre 2025 | 17:52

Incontro a Bari su sviluppo del territorio, Fitto: «Sistema bancario essenziale». Emiliano: «Governo sta creando imbuto investimenti»

 
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Incontro a Bari su sviluppo del territorio, Fitto: «Sistema bancario essenziale»

«Il sistema bancario - ha aggiunto - è stato uno dei punti di riferimento durante una fase drammatica del nostro Paese, quella della pandemia, e quindi rappresenta un interlocutore decisivo anche per l’azione del governo»

Giovedì 13 Aprile 2023, 12:06

13:58

Con «il sistema bancario è importante lavorare in modo positivo e propositivo, perché rappresenta uno dei punti di riferimento essenziali dal punto di vista economico per un rilancio dei nostri territori e della nostra economia. Il momento che viviamo è complesso, siamo in una fase di verifica e aggiornamento e rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo necessità di mettere in campo un sistema di dialogo e interlocuzione tra diversi attori dei territori e, quindi, l’iniziativa di oggi è una iniziativa positiva». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, attraverso un videomessaggio trasmesso durante l’evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

«Il sistema bancario - ha aggiunto - è stato uno dei punti di riferimento durante una fase drammatica del nostro Paese, quella della pandemia, e quindi rappresenta un interlocutore decisivo anche per l’azione del governo. Abbiamo avuto modo nei giorni scorsi di avere un confronto di merito che seguirà nei prossimi giorni. Sono convinto che, insieme con Abi, avremo la possibilità di immaginare strumenti e soluzioni che possano rafforzare e rendere più innovative e competitive, in un momento complesso come quello che viviamo, le nostre imprese».

EMILIANO: IL DISASTRO DEL GOVERNO SI RIFLETTE SUL SISTEMA SANITARIO

«Il buco da 200 milioni della sanità pugliese? In realtà non è un buco, è l’aumento dell’energia elettrica, i soldi del Covid che il Governo non ci ha dato, così come non ci ha dato l’aumento fisiologico del fondo sanitario». Così si è espresso il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano questa mattina a Bari, a margine dell'incontro in Camera di Commercio. «Il Governo - ha proseguito il governatore - è allo sfascio. Avantieri hanno fatto un Consiglio dei ministri in cui, nella sostanza, hanno discusso per ore su come distribuire tre miliardi, perché quella era la somma di cui disponevano. Ebbene, tre miliardi sono appena il bilancio della Asl di Bari. Il disastro del Governo si riflette quindi sul sistema sanitario nazionale, ma questo lo sanno tutti: questo è un governo che prima va a casa, meglio è».

«Noi - ha aggiunto Emiliano - riusciremo a tappare il buco, perché noi pugliesi siamo bravissimi. Lo faremo senza alzare le tasse, risparmiando. Però risparmiare significa non fare alcune cose che avremmo potuto fare se l’esecutivo nazionale avesse fatto la sua parte. Questo è un governo disastroso, e il più disastroso di tutti, in questo contesto, è Raffaele Fitto, che sta bloccando i fondi europei e i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, i due strumenti grazie ai quali si è fatta la rivoluzione pugliese. Se il ministro blocca queste fonti di finanziamento, le trattiene al centro per completare il Pnrr, fa sostanzialmente un disastro perfetto. Noi vent'anni fa ci siamo liberati di lui in Puglia e siamo stati molto meglio, perché siamo diventati la prima regione italiana per la capacità di spesa dei fondi, ora non vorrei andasse ad ammazzare l’Italia». 

PATUELLI (ABI): SU PNRR BANCHE A SOSTEGNO IMPRESE, C'È DIALOGO

Sul Pnrr «le banche sono a sostegno delle imprese che concorrono ai vari bandi del Piano, il problema è che le procedure devono andare avanti. Noi possiamo solo sostenere le imprese. Abbiamo avuto il dialogo con il ministro Fitto e abbiamo un dialogo in corso con le nostre rappresentanze sindacali». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l'evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

Rispetto al Ddl capitali «ritengo che bisogna anticipare due filoni fondamentali del disegno di legge delega attraverso un decreto legge: il primo filone riguarda il sostegno alle imprese, non possiamo contare sullo sviluppo basandoci solo sul Pnrr». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l'evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

«Il Pnrr - ha aggiunto - non è sufficiente, dobbiamo mobilitare le risorse private e pubbliche. Dall’altro lato, in parallelo, nello stesso decreto legge vanno infilate le misure a favore del risparmio che erano già maturate nella precedente legislatura, nel precedente disegno di legge delega, per incoraggiare gli italiani a investire la liquidità».

«Io ritengo che il debito pubblico non possa crescere all’infinito, ma sino a quando c'è è bene sottoscriverlo e che le banche facciano bene a sottoscrivere il debito pubblico perché, innanzitutto, il debito pubblico è una riserva di liquidità per le banche e, quindi, è un presidio di solidità». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l’evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

«Il debito pubblico non può crescere all’infinito, questo è il dato di fatto. La spesa pubblica non può crescere all’infinito, dobbiamo ragionare sulla spesa pubblica non solo con i parametri di Maastricht. Non possiamo lasciare in eterno che, in cifra assoluta, il debito pubblico italiano cresca senza che poi le conseguenze ricadano sulle imprese e le famiglie con maggiori oneri fiscali e minore competitività sui mercati internazionali». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l’evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

«Bisogna incentivare il risparmio e quello investito, soprattutto sul medio lungo tempo».ha aggunto Patuelli.
«L'articolo 47 della Costituzione - ha aggiunto - dice che la Repubblica italiana tutela il risparmio, non dice che tutela il risparmio e la speculazione. La pressione fiscale, invece, è identica sia sul risparmio sia sulla speculazione. Chi compra e detiene titoli per «x» anni ha la stessa pressione fiscale di chi compra e vende di continuo a fine speculativo, a mio avviso è una normativa non corrispondente al dettato della Costituzione».

«Quello che mi spaventa è che la crescita dei tassi continui e che i tassi più elevati rimangano a lungo. E’ chiaro che i tassi a zero non torneranno presto ma non dobbiamo rassegnarci ad una crescita costante bimestrale dei tassi, perché quel modo di dare per scontato la crescita toglie la speranza alle imprese». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l'evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».
«Quindi - ha continuato - le banche, molte vigili anche in questo, devono verificare la possibilità sempre di restituzione prospettica del prestito nel momento in cui lo fanno».

«Negli otto anni e mezzo, dal 4 novembre 2014, di vita dell’unione bancaria sono state inasprite tutte le regole per rafforzare la solidità patrimoniale delle banche. Ogni iniziativa per prevenire le crisi è stata fatta, è chiaro però che questo riguarda l’unione bancaria europea. In termini di solidità patrimoniale sono stati fatti passi in avanti molto forti. Poi c'è il problema della liquidità, ma non è stata una problematica nell’ultimo decennio perché per 10 anni i tassi sono stati a zero. Ora la fase è diversa, perché da inizio della guerra l’inflazione è risorta. Le banche si stanno attrezzando crescentemente anche per i rischi di liquidità, sui quali Bce e Banca Italia hanno fatto dei passi in avanti negli anni passati. Noi siamo estremamente vigilati, quindi il rischio di insolvenza nell’Europa dell’euro è molto più basso rispetto alle altre zone fuori dall’euro». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l'evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

«Non siamo più - ha aggiunto - nella condizione del 2015, quando eravamo in una situazione iniziale di vita dell’unione bancaria europea e di conseguenza ci fu una confusione che portò alla risoluzione di quattro banche in Italia. Noi abbiamo subito quelle risoluzioni, noi come italiani, noi come risparmiatori, noi come banche. Il problema è innanzitutto prevenire le crisi, con regole rigorose, con vigilanza rigorosa e capillare, prevenirle con la riserva dei due fondi interbancari. Prevenire con i fondi ogni rischio di risoluzione perché è un cattivo meccanismo di salvataggio, è più costoso e moltiplica i danni».

«Avevamo comunque da rivedere il patto di stabilità e crescita perché aveva superato i 30 anni di vita. Poi ci sono stati gli anni della pandemia che hanno visto sospendere il patto e quindi i limiti all’indebitamento pubblico. Ora diventa una nuova costituzione finanziaria dell’Unione europea, il nuovo patto di stabilità e crescita. Però senza la crescita sia la stabilità che la solidità, gli equilibri dei conti pubblici sono più difficili da ottenere. Senza la crescita c'è il rischio che la finalità della stabilità porti a nuove recessioni che dobbiamo assolutamente evitare». Lo ha detto il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, durante l’evento organizzato da Abi a Bari sullo «Sviluppo del territorio».

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