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«Il vento di Elly anche sul Pd pugliese», Paola Romano: «Accoglienza e lavoro in testa»

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

«Il vento di Elly anche sul Pd pugliese», Paola Romano: «Accoglienza e lavoro in testa»

«Sbriciolati da Lacarra? Frase bruttissima. In questi anni con Decaro ho capito che un uomo o una donna sola non servono L’importante è il progetto, non il nome»

Lunedì 20 Marzo 2023, 13:17

Paola Romano, assessora alle Politiche giovanili del Comune di Bari, esponente della mozione Schlein, recentemente eletta nella Direzione nazionale del Pd. Quanto pensa dovrà passare prima che una leadership al femminile possa realizzarsi anche in Puglia?

«L’elezione di Elly Schlein viene da Occupy Pd nel 2013, un momento di conflitto generazionale all’interno del Pd. Da allora, la sinistra con alterne vicende è stata molto conflittuale e poco chiara nelle scelte politiche. Su questo Elly rappresenta un punto di partenza per una fase nuova, non solo per il Pd, ma per la sinistra e per l’intero quadro politico. E come lei, penso ci siano molte donne in Puglia in grado di guidare con autorevolezza: nei sindacati, nelle professioni, in politica. Il problema è che hanno molta più difficoltà a trovare spazio e per questo dobbiamo sostenerle di più».

Queste sono settimane complesse per il Pd; in vista dell’assemblea dell’1 aprile, la dialettica è stata a volte “frizzante”. Quanto conta un linguaggio adeguato nel confronto politico?

«Un linguaggio adeguato conta in qualsiasi relazione interpersonale, in politica ancor di più perché i politici rappresentano non solo se stessi ma gli altri. Per questo ho apprezzato tantissimo le parole costruttive di Bonaccini subito dopo la fine dello spoglio. Ho trovato invece veramente pericolosa la frase dell’onorevole Lacarra, sostenitore della mozione Bonaccini, che ha detto di aver “sbriciolato gli esponenti della mozione Schlein”. Una frase riferita a esponenti per la quasi totalità donne. Una frase bruttissima che non si dovrebbe mai ascoltare, non solo tra esponenti dello stesso partito, ma in generale tra politici, frutto di una cultura dell’odio che mi appare superata».

Le correnti sono un limite oppure un valore aggiunto nel dibattito interno di un partito?

«Le correnti sono un valore aggiunto se svolgono la funzione per cui sono nate: portare contributi in modo da tutelare il pluralismo che è un valore non negoziabile di un grande partito di sinistra, popolare e di massa come vuole essere il Pd. Se invece dietro le correnti si nascondono logiche da “congresso permanente” rappresentano molto più che un limite: diventano l’emblema dell’immobilismo e dell’interesse particolare».

Accoglienza, occupazione, autonomia differenziata: temi di portata nazionale che in Puglia hanno ricadute particolarmente significative. Quali sono le proposte dem?

«Sull’autonomia differenziata si è giocato parte dell’esito delle primarie del Pd e ha vinto una proposta chiara e inequivocabile, quella di Schlein, che dal principio ha ribadito che l’Italia è una e indivisibile e che bisogna opporsi al progetto di “secessione mascherata” da parte della Lega. Sull’occupazione, Schlein propone ciò che è legge in Spagna: salario minimo e stop alla giungla dei contratti precari, parità nei diritti tra uomini e donne a partire dal congedo parentale. Sull’accoglienza assistiamo a questo singolare fenomeno per cui da un lato i governi di destra vogliono creare filo spinato attorno ai loro confini e allo stesso tempo ci si lamenta della mancanza di forza lavoro. Chiuderci da dentro con la chiave non ha mai fatto progredire nessuno, poi serve che l’immigrazione sia un processo regolato a livello europeo e che non esistano margini di tolleranze per chi specula».

Il Pd è pronto ad affrontare i numerosi appuntamenti elettorali previsti in Puglia nei prossimi due anni?

«L’arrivo di Schlein al Nazareno rappresenta una fase nuova e porta una ventata di energia, come segnalano i dati recenti sull’aumento delle iscrizioni al Pd. In questi ultimi 20 anni, il centrosinistra pugliese ha saputo guidare la Regione e la maggior parte dei Comuni, con una classe dirigente locale di tutto rispetto, come Michele Emiliano e Antonio Decaro. Sono fiduciosa; se riusciremo a rinnovare il Pd a livello locale, come ci hanno chiesto gli elettori, mostrandoci aperti al terzo settore, alle associazioni, al mondo della cultura e della scuola costruiremo un futuro per tutti e batteremo le destre».

Il suo nome è sempre più ricorrente in merito a una possibile candidatura a sindaco del capoluogo...

«In questi anni accanto ad Antonio Decaro, ho capito che un uomo o una donna sola non servono. L’importante è il progetto, non il nome».

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