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«Giochetti con l’Iva e mazzette», la Procura di Bari descrive il sistema Lerario

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

«Giochetti con l’Iva e mazzette», la Procura di Bari descrive il sistema Lerario

«Era abituato a prendere bustarelle»

Sabato 11 Febbraio 2023, 13:13

BARI - La costruzione di liste di imprese da invitare alle procedure ristrette. E la predisposizione di atti di impegno che prevedono l’Iva al 22%, nonostante sui lavori edili si paghi il 10%. È questo, secondo le indagini della Procura di Bari, il sistema che l’ex capo della Protezione civile, Mario Lerario, aveva messo in piedi per aiutare le imprese amiche in cambio di denaro.

È lo spaccato che emerge dalla richiesta di arresto firmata il 10 ottobre dal procuratore Roberto Rossi e dall’aggiunto Alessio Coccioli, e che ha portato giovedì ai domiciliari il funzionario regionale Antonio Mercurio, 50 anni, di Grumo, e l’imprenditore Antonio Illuzzi, 56 anni, di Giovinazzo. Il gip Anna Perrelli non ha concesso il secondo arresto nei confronti di Lerario, che fu preso in flagranza di reato il 23 dicembre 2021 dopo aver incassato una mazzetta e che da allora è ai domiciliari, evidenziando che si è ormai dimesso dalla Regione. Ma la Procura aveva ritenuto che sussistessero ugualmente le esigenze cautelari perché (almeno fino a settembre 2022) Lerario aveva ancora la delega a operare sui conti della Regione.

I tre rispondono di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, mentre a Lerario e Mercurio è contestato anche il falso. Lerario, «come è noto» è «soggetto avvezzo a ricevere “bustarelle” da da parte di imprenditori che hanno in corso appalti con le sezioni da lui dirette», scrive la Procura. Oltre ai 10mila euro che avrebbe preso da Illuzzi in cambio - secondo l’accusa - di almeno nove appalti ottenuti tra 2019 e 2021 per 2,2 milioni, Lerario è già a giudizio per due mazzette (ammesse) per complessivi 30mila euro. L’intercettazione dell’agosto 2021 da cui parte la nuova indagine ha fatto ritenere che ce ne fosse almeno una terza: «Dottore questi sono dieci, 25 l’altra volta e dieci, questi, per la pitturazione gli dice Illuzzi, mentre i due sono nell’auto del dirigente -. Non farti sgamare...».

Il sospetto dell’accusa, che dovrà essere provato in Tribunale, è che esistesse un modus operandi da parte di Lerario, che era stato messo da Emiliano a capo dell’Economato (oltre che della Protezione civile) nonostante fosse già a processo per corruzione davanti al Tribunale di Potenza per una indagine sull’Ente irrigazione. «I “giochetti” effettuati con il conteggio dell’Iva a vantaggio delle ditte dell’Illuzzi - scrive la Procura -, i ripetuti affidamenti in violazione degli obblighi di rotazione, il frazionamento artificioso di appalti che potevano essere unitari e che venivano parcellizzati solo per eludere le norme in materia di appalti, sono soltanto alcuni degli elementi» che proverebbero questa tesi. La Procura sottolinea «l’interferenza esercitata su altri funzionari dell’ente, consapevoli o meno della finalizzazione degli interventi a favorire gli imprenditori, sfruttando una rete di relazioni al fine di condizionare illecitamente l’azione amministrativa di altri soggetti pubblici». Compreso l’ingegner Antonio Mercurio (difeso dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto), a sua volta indagato (come Lerario) per l’appalto dell’ospedale covid della Fiera del Levante: secondo la Procura, il funzionario (tuttora in servizio, ma in un diverso ufficio) meritava i domiciliari perché «può porre in essere atti fidefacenti, della stessa natura di quelli inerenti l’alterazione dell’Iva liquidata».

Mercoledì gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria agli ordini del colonnello Luca Cioffi hanno eseguito i sequestri ordinati dal gip. I militari hanno messo i sigilli ai 35mila euro della presunta tangente sui conti correnti di Lerario (difeso dall’avvocato Michele Laforgia), mentre a Illuzzi (avvocato Guglielmo Starace) sono stati sequestrati i 45mila euro che l’imprenditore avrebbe ottenuto in più dalla Regione rispetto agli impegni di spesa. Gli interrogatori di garanzia sono stati fissati per lunedì.

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