Dall’anno venturo garantirà la prontezza operativa della forza di intervento rapido della Nato in caso di esigenze non pianificate. Che significa, per i non addetti ai lavori, eventuali tensioni internazionali.
Un altro impegno per la Brigata Pinerolo, la grande unità dell’Esercito made in Puglia, che con i suoi 5.500 militari, tra uomini e donne, dimostra ancora una volta di essere uno dei fiori all’occhiello delle nostre Forze armate. Professionalità e tecnologia, unite ad una buona dose di esperienza all’estero, hanno fatto della Pinerolo una eccellenza con le stellette, con un grado di preparazione elevatissimo.
Qualità, insomma. E per comandare la Brigata c’è bisogno di ufficiali che sappiano valorizzare le competenze acquisite in questi anni. Così la Difesa manda “cittadini con le stellette” dal curriculum importante. Di prima fascia, come si dice in gergo. Ecco allora che dopo il generale Francesco Bruno, col quale la Pinerolo è stata impegnata per due anni in Afghanistan, Iraq, Lettonia, Libano, Libia e Somalia, proseguendo contemporaneamente lo sviluppo del programma di digitalizzazione e l’operazione Strade sicure, arriva il generale Giovanni Gagliano. I due sono anche compagni di corso di Accademia.
Il nuovo comandante, per tre anni addetto militare a Londra, avrà il compito di mantenere il livello di preparazione raggiunto dalla grande unità per far fronte alle nuove sfide che il futuro riserva. Un impegno importante e delicato.
La cerimonia del passaggio di consegna si è svolta alla presenza del generale Fabio Polli, comandante della Divisione Acqui. Il generale Bruno a Roma per ricoprirà un altro incarico operativo.