CASTELLANETA - «La proposta di legge del consigliere regionale Stefano Lacatena va nella direzione giusta». Ne è certa «Fiba Confesercenti Taranto» che, tramite le parole del suo delegato Marco Lippolis, ha espresso soddisfazione su una bozza di proposta di legge aperta, ancora in fase di discussione, ma che mira a riformare l’impianto normativo sul demanio marittimo.
Un impianto che per la declinazione tarantina della «Federazione italiana imprese balneari» sarebbe nato male: «Dopo 20 anni dalla nascita del Piano regionale delle coste – ha spiegato Lippolis – c’è pero finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di riportarlo alla realtà. La norma era nata come la sommatoria dei piani comunali della costa ma fu bloccata in questa visione quasi subito per essere “calata dall’alto” e risultare inapplicabile nella maggior parte dei casi».
Secondo la tesi di Fiba Confesercenti Taranto, in sintesi, alla luce di quella norma ancora oggi vigente, i comuni costieri in molti casi hanno patito la cancellazione delle concessioni a causa delle norme di attuazione che vietavano, per esempio, di concedere spazi nei 300 metri intorno a una linea d’acqua. «Ma le mappe utilizzate – ha spiegato Lippolis - hanno più di 50 anni e a distanza di mezzo secolo il territorio è mutato del tutto: sono state ultimate nuove costruzioni, per esempio, o sono stati realizzati canali di raccolta delle acque piovane.
Ora invece – ha aggiunto Fiba Confesercenti Taranto - la decisione torna in mano ai sindaci e cioè a chi conosce davvero il territorio, con le sue caratteristiche e le sue criticità, molto meglio di una struttura lontana».
Lippolis poi è intervenuto anche sul tema caldo delle percentuali da destinare alle spiagge libere: «Ritengo sia scarsa perché una buona parte viene definita e classificata come “spiaggia libera con servizi” ma in realtà si tratta di stabilimento balneari veri e propri che riducono le possibilità di mare libero all’utenza che non vuole usufruire di servizi alla balneazione. Bisognerebbe ridurre questa percentuale oppure rendere davvero libere quelle aree, installando servizi igienici, docce e bar a pagamento ma con l’arenile del tutto libero e fruibile a tutti. Dobbiamo rispettare il territorio e la popolazione – ha concluso il delegato tarantino – e se fino a ieri questo non è accaduto ora la strada senza dubbio è quella giusta».
Una strada tracciata quindi dalla bozza di proposta di legge su cui la Regione è a lavoro da tempo: una legge che, stando a quanto ha dichiarato nei giorni scorsi dal consigliere regionale Lacatena, non eliminerebbe affatto le spiagge libere regalando la costa ai privati ma aggiornerebbe semplicemente la vecchia norma, tutelando maggiormente il territorio, assicurando confronto ed equità e scongiurando un pericoloso aumento dei prezzi per i cittadini. «Nessuna spiaggia libera sarà cancellata, nessun diritto verrà tolto ai cittadini» aveva infatti dichiarato il consigliere regionale delegato a Paesaggio e urbanistica, Pianificazione territoriale e Assetto del territorio.