BARI - Anche il Tribunale del Riesame di Perugia ha detto «no» all’arresto ai domiciliari dell’ex sostituto della Direzione nazionale antimafia ed ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, e per il finanziere Pasquale Striano, coinvolti nell'indagine sugli accessi abusivi alle banche dati della Procura nazionale antimafia. La Procura di Perugia aveva fatto appello contro il rigetto della misura cautelare disposto a settembre 2024 dal gip.
Il Tribunale, nella motivazione, ha escluso la sussistenza delle esigenze cautelari relative al pericolo di inquinamento probatorio a carico dei due indagati. « In particolare – fanno sapere gli avvocati di Laudati, Andrea e Maria Elena Castaldo – il Tribunale, ha ritenuto inesistente il requisito della urgenza e ha significativamente sottolineato come sia la circostanza del pensionamento del dottore Laudati, sia quella dell'assenza di condotte potenzialmente manipolative del quadro probatorio, escludano in radice il requisito dell'urgenza, tale da giustificare l'adozione della misura cautelare».
Il fascicolo era stato aperto inizialmente a Roma in seguito a una denuncia del ministro Guido Crosetto dopo la pubblicazione di notizie riguardanti la sua precedente attività professionale, ma poi era stato trasferito a Perugia proprio per la presenza di Laudati tra gli indagati. L’ex magistrato ha sempre sostenuto di essere assolutamente estraneo a ogni attività illecita.