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Università, rischio «anno bianco»: non ci sono soldi per assumere prof

Università, rischio «anno bianco»: non ci sono soldi per assumere prof

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Università, rischio «anno bianco»: non ci sono soldi per assumere prof

Stanziati 173 milioni in meno. Anvur: gli Atenei dovranno sopperire

Giovedì 28 Novembre 2024, 14:05

Una doccia fredda, anzi gelida per le Università. La drastica riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo) rischia di destabilizzare il sistema universitario che ora rischia di andare in default.

L’aumento degli scatti ai docenti universitari (dovuto all’adeguamento degli stipendi del 4.8%) e la decisione di alcuni rettori di volersi aumentare lo stipendio (in virtù di quanto previsto dal decreto 143 del 23 agosto 2022, emanato dall’allora governo Draghi), infatti, ora rischia di affossare ulteriormente i conti degli atenei che, il prossimo anno, non avranno soldi per assumere. Sarà un «anno bianco», per usare le parole del rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tommaso Montanari, che aggiunge: «il rischio è che l’università italiana non abbia futuro».

L’allarme dei rettori nell’incontro con il ministro Anna Maria Bernini è arrivato qualche giorno fa nel giorno in cui si sono verificati alcuni scontri all’Università «La Sapienza» di Roma, tra gli studenti dei collettivi e quelli di destra di Azione universitaria. Ma, in realtà, il timore del default è di tutti i rettori. Ci sono stati tagli e nuovi costi dovuti agli scatti stipendiali e si rischia che l’80% delle spese delle università vadano per gli stipendi.

Il ministro Bernini è cosciente del problema tanto che già nei mesi scorsi lo aveva posto al ministro dell’Economia Giorgetti. Inoltre, dopo aver «liberato» 50 milioni con il dl agosto, Bernini sta cercando di svincolare nuove risorse. Tra le ipotesi avanzate dal ministro e su cui si sta lavorando, una modifica alla legge di Bilancio per l’esclusione degli atenei dalla norma che impone agli enti pubblici di restituire allo Stato i risparmi dovuti al mancato turn over. Il ministro ha poi ribadito che Fondo di finanziamento ordinario agli atenei 2025 tornerà a crescere. Il Fondo 2024 è di oltre 9 miliardi.

Anche l’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), presieduta dal 2020 dal pugliese Antonio Uricchio (già rettore dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro dal 2013 al 2019), nei giorni scorsi con un’apposita delibera, ha preso atto che, «come era già noto all’atto dell’approvazione della legge di bilancio 2024 e dopo quattro anni consecutivi di aumento, il Fondo di Finanziamento Ordinario complessivo dell’anno 2024 (9,032 miliardi di euro) è inferiore di poco più di 173 milioni di euro rispetto al Ffo 2023 (9,205 miliardi di euro), con una variazione percentuale del -1,9%».

«Va in ogni caso ricordato - fa notare l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario - l’importante incremento che ha registrato l’Ffo dall’anno 2019 (ultimo anno pre-pandemia) all’anno 2024, passando da circa 7,435 miliardi di euro (dato 2019) a 9,032 miliardi (dato 2024) con un incremento complessivo di circa e 1,597 miliardi (+21,5%)».

Quello che emerge è che la quota di Fondo che una volta attribuita agli atenei può essere da essi destinata alle spese di personale e di funzionamento è cresciuta dal 2019 (7,037 miliardi di euro) al 2023 (8,477 miliardi di euro) di circa 1,440 miliardi di euro (20,5%), ma nel passaggio dal 2023 al 2024 si è ridotta di circa 164,6 milioni di euro (-1,9%). «Nello stesso periodo temporale - fa notare sempre l’Anvur - le spese di personale sono aumentate da 6,104 miliardi di euro (dato 2019) a 6,893 miliardi (dato 2023) con un incremento di 789,2 milioni di euro (+12,9%). Tenuto conto dell’andamento dei reclutamenti e delle cessazioni, degli adeguamenti Istat per gli stipendi del personale docente e degli incrementi contrattuali del personale TA, si stima che la spesa di personale possa attestarsi a fine 2024 a circa 7,275 miliardi di euro (+381,3 milioni rispetto al 2023, con un aumento annuo del +5,5%). In sintesi, se nel periodo 2019 – 2023 gli atenei hanno potuto beneficiare di incrementi cumulati di Ffo significativamente superiori agli incrementi cumulati dei costi di personale, nell’anno 2024 la forbice si invertirà e all’aumento della spesa di personale si contrapporrà una riduzione del Ffo. Il saldo cumulato tra variazione dell’Ffo (destinato a stipendi) e variazioni della spesa di personale si stima sia pari a circa 105 milioni di euro nel periodo 2019-2024. Le economie dei bilanci degli atenei (periodo 2019 – 2023) saranno pertanto necessarie a coprire i maggiori costi dell’anno 2024».

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