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Bus elettrici, la transizione sia graduale

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

Bus elettrici, la transizione sia graduale

L’appello dell’Anav (Confindustria) durante la celebrazione degli 80 anni di attività

Domenica 20 Ottobre 2024, 10:41

MONOPOLI - Il parco mezzi per il trasporto pubblico su gomma della Puglia è stato rinnovato per circa l’85% dei mezzi più inquinanti. Tra risorse del Pnrr, Fondi di coesione e sviluppo e Pon, la Regione Puglia ha acquistato complessivamente 849 nuovi autobus (580 extraurbani e 269 urbani), consentendo il rinnovo materiale rotabile su gomma dei mezzi Euro1, Euro2 ed Euro3 che erano ancora circolanti e per circa il 30% dell’intero parco autobus regionale. Il dato è emerso nel corso dell’intervento del presidente della Regione Michele Emiliano durante l’evento celebrativo per l’80esimo anniversario di Anav (Associazione nazionale Autotrasporto Viaggiatori di Confindustria) celebrato ieri a Monopoli. L’associazione rappresenta circa 600 imprese su tutto il territorio nazionale all’interno di un sistema che ha un fatturato complessivo di circa 12 miliardi di euro, 100 mila addetti e 47 mila autobus.

Durante l’evento, Anav ha presentato uno studio realizzato dal Politecnico di Milano che ha messo in luce i vantaggi di una transizione graduale verso le alimentazioni alternative per il rinnovo del parco autobus in Italia. Lo studio ha dimostrato che un cambiamento più progressivo, rispetto a un passaggio repentino all’elettrico, favorisce un rinnovo più efficace della flotta autobus, riducendo l'età media dei veicoli e contribuendo significativamente alla sostenibilità del settore. Le simulazioni, condotte per il periodo 2024-2033, hanno rilevato che l’acquisto di soli autobus elettrici permetterebbe di sostituire solo il 37% della flotta urbana, mentre una transizione graduale, in linea con i vincoli europei, consente una sostituzione del 48%, con un effetto positivo sull’età media del parco, abbassandola stabilmente di oltre un anno rispetto allo scenario completamente elettrico.

«Una transizione più graduale verso alimentazioni alternative nel rinnovo del parco autobus del Tpl consente di acquisire un numero maggiore di veicoli, con impatti positivi sull'età media del parco, che attualmente si attesta su valori molto elevati: circa 9,5 anni per quello urbano e 11,3 per quello extraurbano», ha commentato Nicola Biscotti, presidente dell’Anav. La ricerca ha inoltre valutato l’impatto sulle emissioni climalteranti, che rappresentano lo 0,7% del totale delle emissioni del trasporto passeggeri con autobus. «In caso di una transizione rapida all’elettrico - ha detto Biscotti - questa percentuale scenderebbe a poco più dello 0,6%. Con un passaggio graduale, invece, si arriverebbe a circa 0,65%, una differenza assolutamente trascurabile».

Lo studio del Politecnico di Milano ha anche sottolineato che una transizione graduale permette di affrontare meglio le attuali criticità legate alle alimentazioni alternative, come la carenza di infrastrutture di ricarica e rifornimento, la limitata disponibilità di veicoli, soprattutto per il trasporto.

«Non si può correre verso l'elettrico senza avere la certezza di avere una rete distributiva dell’energia adeguata a gestire i servizi, e soprattutto senza avere mezzi sufficienti, perché le case produttrici rischiano di non essere in grado di produrne in quantità necessaria - ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Emiliano -. Da qui, l'invito alla prudenza e a passaggi graduali. In Puglia sono ancora circolanti pochissimi automezzi Euro2, ma nel resto d'Italia sono ancora centinaia i bus immatricolati nel 1998. Dunque, piuttosto che lasciare in proroga questi mezzi così fortemente inquinanti in attesa di un elettrico che non ha ancora date certe, probabilmente sarebbe sensato passare ai cosiddetti Euro6, con motori diesel evoluti, in grado di abbattere moltissimo le emissioni. Se occorreranno ancora anni prima di passare all'elettrico, lo si potrà comunque gestire la transizione migliorando la qualità dell'aria e anche del trasporto pubblico. Convincere gli italiani a lasciare l'auto non è facile con autobus del 1998. È molto più facile con autobus del 2024».

Per Leopoldo Destro, delegato del presidente di Confindustria per Logistica, Trasporti e Turismo «il trasporto pubblico locale ha un ruolo cruciale nel garantire la mobilità delle persone, collegando città, periferie e aree rurali, ed è un servizio essenziale per milioni di cittadini che devono raggiungere i luoghi di lavoro. Gioca un ruolo chiave anche per il turismo, un settore trainante per l'economia italiana. Inoltre, ha un impatto rilevante sulla sostenibilità ambientale, riducendo il numero di veicoli privati in circolazione e il traffico, abbattendo così le emissioni di Co2. Il Tpl può dare quindi un contributo determinante alla decarbonizzazione della mobilità. Ma per rafforzare il settore, è necessario adottare politiche industriali mirate. Innanzitutto, serve realizzare un sistema complessivo di mobilità sostenibile attraverso: lo sviluppo dell’intermodalità col rafforzamento della mobilità collettiva; la decarbonizzazione dei trasporti e la transizione verso le alimentazioni pulite; la gestione intelligente della mobilità attraverso la digitalizzazione. La parola d’ordine che deve governare questo processo deve essere gradualità» ha concluso Destro.

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