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«Coste piene? Ci sono spazi per far triplicare le imprese»

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

«Coste piene? Ci sono spazi per far triplicare le imprese»

Capacchione (Sib): canoni da rivedere, Zapponeta non è Otranto o Polignano

Lunedì 02 Ottobre 2023, 12:50

12:51

Avvocato Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib (Sindacato italiano balneari), si è appena chiuso l'ultimo match in aula dinanzi al Tar Lecce per il caso di Ginosa dopo che i giudici pugliesi avevano rinviato gli atti alla Corte di giustizia europea ottenendo una decisione il 20 aprile scorso.

«La Corte di giustizia ha ribadito quanto aveva già stabilito con la sentenza precedente (Promimpresa) e cioè che la direttiva servizi (Bolkestein), quindi la gara tra i concessionari, si applica solo se c'è l'impossibilità nel rilascio di nuove concessioni demaniali».

Qualche giorno fa, la Gazzetta ha anticipato i dati del monitoraggio del Ministero da cui emerge che la famosa risorsa naturale c'è.

«Dai dati che il Governo sta raccogliendo, e che nessuno può mettere in discussione, emerge come neanche il 20 per cento è in concessione, ciò vuol dire che in Italia c'è la possibilità del sorgere di nuove aziende. Del resto anche da noi in Puglia, quante concessioni vengono rilasciate ogni anno da questo o quell'altro comune, naturalmente in funzione del Piano regionale o comunale delle coste? In Puglia noi siamo messi molto meglio rispetto al dato nazionale, perché risulta che appena il 9 per cento è oggetto di concessione».

Quindi?

«Se volessimo mantenere il 50% di spiaggia libera, potremmo anche raddoppiare o triplicare le aziende attualmente operanti».

Ma quando scadono queste concessioni?

«Noi abbiamo una situazione differenziata, ci sono concessioni che vanno a scadere nel 2033 perchè i comuni hanno rilasciato provvedimenti in tal senso, altri comuni che non hanno rilasciato nulla, per cui scadrebbero tutte nel 2023 ma con il milleproroghe di febbraio la scadenza è stata prorogata di un anno, quindi a dicembre 2024. Nell'ultima legge (la 14/2023) si stabilisce che, comunque, per garantire la continuità del servizio, le concessioni non scadono fino a quando non arriva il nuovo concessionario».

Insomma, bocce ferme. Senta la legge Draghi prevede i decreti attuativi che dovrebbero fissare le regole del gioco, ma sarebbero scaduti i tempi.

«Il Governo si è impegnato ad abrogare la legge Draghi, non ad applicarla. I decreti attuativi erano previsti dalla legge del precedente governo (la legge 118) per cui aspettiamo di conoscere qual è la volontà politica del governo, se è cambiata rispetto agli impegni elettorali o se rimane tale. Devono chiarirlo».

Capitolo canoni. È normale far pagare lo stesso canone a chi sta in zona vip o chi no? Oppure mettere sullo stesso piano chi offre una postazione ombrtellone a 500 euro e chi a 30?

«Premesso che le generalizzazioni non fanno mai bene va detto che sul fatturato si pagano le tasse: quindi, chi più guadagna più paga. Tuttavia la sua domanda coglie nel segno. Il canone attuale (minimo 3.300 euro, ndr) è sbagliato e ingiusto perchè c'è chi paga pochissimo e guadagna tantissimo e c'è chi paga tantissimo e guadagna pochissimo. Ci possono essere piccole concessioni demaniali ad altissima valenza e grandissime concessioni demaniali a bassissima valenza».

È come un negozio al centro e uno in periferia.

«Zapponeta non può essere paragonata a Margherita di Savoia. Noi in Puglia abbiamo località ad altissma valenza, come Polignano, Otranto e Porto Cesareo, che non possono essere essere paragonate ad altre località meno note. Per questo serve una revisione».

Quanto impattano i canoni in tutta Italia?

«In base ai dati del Ministero, si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Solo Margherita di Savoia, con i suoi 64 stabilimenti, paga oltre 1,1 milioni di euro pari a circa l'1% del gettito nazionale che equivale al 10% di quello pugliese. Ma mi faccia dire un'altra cosa...

Prego.

«Non è possibile che tutte le funzioni siano esercitate dai Comuni mentre il gettito va allo Stato. Le somme dei canoni dovrebbero essere destinate ai Comuni per attrezzare e rendere fruibili tutte le spiagge libere. Le dirò di più a conferma della necessità di una revisione del sistema. Il 1 ottobre andava presentato il listino prezzi della prossima stagione con indicazione del costo del singolo lettino o ombrellone quando ormai si paga la postazione».

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