di Edmondo Soave
Senatore Viceconte, ha sentito anche lei dei malumori all’interno del Pd per la sua candidatura nel collegio uninominale di Potenza Lauria come espressione della coalizione di centro-sinistra?
«Ho sentito sì. Si è deciso di candidare me e non altri. Però io conosco le persone che militano nel Pd; sono persone di cui ho grande stima. Hanno scelto me, ma io non credo nella maniera più assoluta che i rappresentanti del Pd di un partito di lunghissima tradizione… io sono convinto...»
Che la voteranno!
«Sono persone responsabili».
Il problema infatti non è l’iscritto e il militante, ma l’elettore tradizionale di sinistra. Non teme uno smottamento a sinistra su quel fronte? Una sorta di secessione elettorale?
«L’elettore giudicherà! Noi siamo alleati leali col Pd da cinque anni e quindi crediamo che questo rapporto di lealtà ci sia anche da parte loro. Ma io ne sono certo. È una domanda che onestamente…».
Che non le piace...
«Non me la sarei aspettata. Do per scontato che avvenga una cosa del genere. Come avrei fatto io nel caso in cui fosse stata una cosa diversa».
Senatore, lei è uno dei padri della card carburante poi trasformata in card per il reddito di inserimento che sono in distribuzione proprio in questi giorni. Si è sentito un po’ deluso, un po’ tradito rispetto alla battaglia di dieci anni fa?
«Ma no! Perché la card carburante l’avevamo voluta per i lucani. Avevamo ottenuto un 3% in più sulle royalty. Eravamo nel 2006 in una situazione economica diversa. Oggi siamo in una fase diversa, di crisi, si è deciso con Pittella di trasformarla per alleviare le difficoltà delle famiglie più bisognose».
Proprio ieri l’ex assessore regionale Benedetto, che è passato da sinistra a destra, candidato ora proprio nel suo collegio dice che tutta questa differenza tra le due sponde alla fine non c’è. È d’accordo , lei, visto che ha fatto il percorso inverso rispetto all’ex assessore?
«Io sono passato… è una domanda che continuo a non capire. C’è anche qualcuno che ha voluto polemizzare».
Nessuna polemica, ma solo un parere…
«Io cinque anni fa ho fatto la scelta di appoggiare prima il governo Letta voluto anche da Berlusconi poi Renzi ed ora Gentiloni».
Quindi la differenza la vede?
«Noi stiamo portando avanti i valori che sono stati. Il Jobs act, che era stato voluto e non realizzato dai governi di centro destra l’abbiano portato noi all’interno di questa coalizione di centro sinistra e siamo riusciti ad ottenerlo».
Senatore, come sa la classe dirigente del Mezzogiorno nel suo complesso non gode di buona stampa in Italia. È accusata di troppo clientelismo. Ritiene fondata l’accusa?
«Ma no. Non mi sembra che la classe politica del Sud possa essere accusata di clientelismo! La politica deve raccogliere consensi li raccoglie se…»
Ma lei il clientelismo da noi in Basilicata lo vede o no?
«No, non vedo clientelismo. Io vedo una politica che deve cercare di dare risposta ai problemi della gente».
In qualunque modo?
«Non in qualunque modo. Lei continua a farmi domande che non hanno senso, sono fuori posto, perdoni. La politica deve dare risposte ai bisogni della gente e per farlo bisogna impegnarsi a realizzare ciò che la gente vuole».
Se è vero che la questione Sud è la più importante del Paese, come mai la campagna elettorale è partita e nessuno ne parla?
«Ma come non ne parla. Oggi l’abbiamo detto qui».
Lei in tv sente parlare di Sud?
«Secondo me, invece, ne stanno parlando. Il governo Gentiloni si è impegnato per politiche per il Mezzogiorno. Io credo che questo governo abbia dato delle risposte. Basti pensare a tutto quello che ha fatto per le piccole e medie imprese. E per i giovani, per il sud. Certo bisogna fare di più».