FABIO AMENDOLARA
Se volevano la concessione per ampliare la «Casa dei colori», una struttura di accoglienza per minorenni e per migranti, avrebbero dovuto assumere le persone indicate dal sindaco Michele Grieco. «Concussione» è l’accusa che da ieri mattina impedisce al primo cittadino di vivere a Paterno. La vittima è il rappresentante legale della cooperativa Iskra, che gestisce la struttura di accoglienza per minorenni, «utilizzata– secondo l’accusa - quale bacino di scambio di favori e promesse clientelari». Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza ha emesso un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti del sindaco di Paterno nella quale si evince che anche un assessore è indagato. Il provvedimento giudiziario è stato eseguito al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai carabinieri della stazione Marsico Nuovo e dell’Ispettorato del lavoro. Il sindaco, in concorso con l’assessore comunale – ha ricostruito l’accusa - ha obbligato il rappresentante legale della cooperativa «a gestire il personale impiegato in maniera sostanzialmente confacente alla sua volontà».
Grieco, ipotizzano i magistrati, in base alle ricostruzioni dei carabinieri, ha indicato i nomi delle persone «da assumere o da escludere e il monte ore da assegnare ai lavoratori», con il «fine ultimo – secondo i magistrati della Procura di Potenza - di ampliare il proprio consenso elettorale». Le indagini sono cominciate nel marzo del 2016 dopo un controllo fatto dal Nucleo ispettivo del lavoro, a cui è seguita anche una denuncia del rappresentante legale della coop, il quale ha registrato con il proprio telefono cellulare alcuni colloqui con il sindaco. Grieco ha fatto «leva sul proprio potere di autorizzare – secondo l’accusa – l’ampliamento della ricettività della struttura (necessitato, peraltro, dall’emergenza migranti), facendo ostruzionismo alla concessione della stessa, fino a quando» il rappresentante legale «non gli ha garantito di aver soddisfatto le proprie indebite pretese, anche a discapito della necessità di assumere personale specializzato».