Sabato 06 Settembre 2025 | 13:56

Stellantis, lucani col fiato sospeso in attesa dell’incontro al Ministero

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Stellantis, lucani col fiato sospeso in attesa dell’incontro al Ministero

Presìdi e sit-in permanenti a Melfi fino al tavolo romano del 17 dicembre. L’appello del Pd: «In questo difficile momento le forze politiche siano unite»

Giovedì 05 Dicembre 2024, 09:51

MELFI - «Di qui non andremo via fin quando non avremo notizie precise sia dalla Regione sia dal Governo». È fatta di presidi, rabbia e sgomento, quella manciata di chilometri che separa Melfi dalla sua pianura divenuta «cuore pulsante» dell’automotive”. Da Stellantis all’indotto è un’aria pesante quella che si respira nei racconti e nelle storie di chi è ad un passo da un futuro nero. Da martedì un presidio permanente si tiene nell’aula consiliare di Melfi, mentre un nuovo presidio dei lavoratori dei dipendenti di Tecnoservice e Logitech, società dell’universo Trasnova rimasta senza commesse, anima il piazzale dello stabilimento Stellantis di San Nicola. «Siamo qui per tenere alta l’attenzione su Stellantis» ripetono lavoratori e sindacalisti nell’aula consiliare del Comune di Melfi dove si danno il cambio da quando hanno deciso, al termine dell’assemblea pubblica di martedì sera, che servono risposte urgenti. «Qui resteremo almeno fino al 17 dicembre, giorno dell’incontro al Mimit tra il ministro Urso e Stellantis» spiegano i lavoratori.

D’altra parte, al 17 dicembre guardano anche gli addetti della galassia Trasnova che avranno un tavolo romano lo stesso giorno. «Oggi riteniamo che non sia più rinviabile una presa di coscienza. Oggi siamo al tempo zero, tanti si ritrovano con procedure di cessazione di attività. Ora rivendichiamo che le Istituzioni finalmente, prendano coscienza» tuona Pasquale Capocasale, segretario generale della Fismic che chiede che la Regione faccia «molto di più» (anche se c’è stata una apertura sullo stanziamento di fondi per riqualificare il personale). «Si devono accompagnare i lavoratori anche in un processo di riqualificazione che potrebbe vederli reimpiegati in altro» evidenzia Capocasale che ricorda anche la questione dell’addizionale del 20 per cento.

Poi, c’è tutta la partita europea. «C’è la consapevolezza che molte cose sono state sbagliate e molte altre devono essere recuperate. Ma bisogna fare presto, perché c’è disorientamento anche da chi vuole comprare le auto» aggiunge Gerardo Evangelista, segretario regionale della Fim Cisl. Fattori che si intersecano, dunque, ed a pagare sono i lavoratori. Come spiega Giorgia Calamita, segretaria regionale della Fiom. «La crisi nell’area industriale di Melfi viene scaricata sulla condizione dei lavoratori. Alla Deal, azienda in subappalto dell’indotto Stellantis di Melfi, gli addetti da tempo subiscono disagi a causa dei ritardi nei pagamenti dello stipendio. Anche questo mese i lavoratori ancora attendono lo stipendio. Una consuetudine che sta mettendo in crisi i lavoratori e le loro famiglie» sottolinea Calamita, mentre prese di posizione arrivano anche dalla politica.

«La Basilicata in questo difficile momento deve essere unita perciò chiediamo al presidente della Regione ed ai deputati del centrodestra lucano di sostenere l’emendamento delle opposizioni contro il taglio del fondo per l’automotive» sottolinea il deputato dem Enzo Amendola. Una sollecitazione che arriva anche dal segretario regionale dem, Giovanni Lettieri. «L’unità delle forze politiche, istituzionali e sociali è indispensabile per provare a reggere l’urto che tale situazione sta producendo sui livelli occupazionali» sollecitano i consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza e Piero Marrese, mentre le consigliere regionale del M5S, Alessia Araneo e Viviana Verri, chiedono che si «approvi in Europa il fondo Sure e si autorizzi l’impianto a biogas di Melfi a patto che si mantengano i livelli occupazionali».

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