Sabato 06 Settembre 2025 | 05:47

La storia di Elisa a teatro: lo spettacolo va in scena a Milano ma non a Potenza

 
CRISTIANA LOPOMO

Reporter:

CRISTIANA LOPOMO

La storia di Elisa a teatro: lo spettacolo va in scena a Milano ma non a Potenza

Il caso della ragazza potentina raccontato agli studenti attraverso le pagine dei diari della 16enne a cui ha dato voce il libro della giornalista Mariagrazia Zaccagnino

Sabato 15 Giugno 2024, 16:15

Studenti milanesi diventati attori di teatro per mettere in scena la vita di Elisa, quella raccontata attraverso le pagine dei diari della 16enne potentina a cui ha dato voce il libro “Sono io Elisa Claps – Nei diari inediti, sogni e speranze di una vita interrotta” della giornalista Mariagrazia Zaccagnino. Uno spettacolo dal titolo “Sono io Elisa” realizzato dalle classi terze della Scuola Secondaria di I Grado Statale “Cassinis” dell’IC “Locchi” di Milano con il docente di Lettere, il potentino Luca Caricato - conosciuto come studioso vinciano e da sempre impegnato nel cinema e nella comunicazione sociale - a cui hanno assistito, collegati a distanza, anche l’autrice, Marianna Tamburrino, referente di Libera Basilicata, mamma Filomena e Gildo.

Professor Caricato, perché questo spettacolo?

«Per contribuire a far conoscere questa storia. A trent’anni di distanza, a fronte dell’eco mediatica conseguente alla fiction Rai – tra l’altro, premiata ai Nastri d’Argento – quella di Elisa è chiaramente una storia che appartiene a tutti, da Nord a Sud, ed è giusto continuare a parlarne, soprattutto nelle scuole».

Come è nata l’idea?

«Purtroppo si parla di femminicidio solo quando viene imposto dalla cronaca nera. Mi ha stupito che in tanti a Milano abbiano conosciuto Elisa solo di recente nonostante la sua storia abbia avuto una rilevanza nazionale e internazionale. Il lavoro di Mariagrazia Zaccagnino è interessante perché “parla di Elisa e non del caso Claps”. Sono proprio i diari a rivelare la parte più pura dell’adolescente alle prese con le contraddizioni del suo presente e del suo destino. Facendo un parallelo, forse ardito: se il diario di Anna Frank è un manifesto contro il nazifascismo, i diari di Elisa possono esserlo contro i femminicidi e la violenza di genere. Ho fatto una sintesi selezionando le scene che avrebbero dato una migliore resa teatrale. Restano centrali: l’ammirazione di Elisa per i giudici Falcone e Borsellino e l’indignazione per gli attentati di quegli anni; la tenerezza dei legami familiari; il sentimento di appartenenza alla città di Potenza; il suo essere inclusiva anche nei confronti di un ragazzo problematico ed emarginato come Danilo».

Cosa ha lasciato ai ragazzi questa esperienza?

«Un grande arricchimento interiore per i 17 studenti coinvolti in questa attività laboratoriale con impegno ed entusiasmo. All’inizio c’è stato un po’ di scetticismo sul progetto. Ma ho insistito e, con la collaborazione della Dirigente scolastica Giuseppina Lara Santangelo e dei docenti Gianni Tramontano e Luigi Petruccelli, siamo riusciti a realizzare uno spettacolo che mette in luce una vicenda dolorosa, ma che ci lascia un messaggio di speranza. L’associazione dei genitori degli allievi vorrebbe riproporre lo spettacolo in qualche teatro a Milano e magari anche a Potenza, come ha pure suggerito Marianna Tamburrino, referente di Libera Basilicata. Sarebbe bello, ma allo stesso tempo molto difficile da realizzare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)